Prima di diventare, un anno fa, vicedirettore e direttore creativo di TV2000, la televisione dei Vescovi, voluto dal neo direttore Paolo Ruffini, e prima de La7 e Rai3, Alessandro Sortino fa tanta satira soprattutto in radio, poi Davide Parenti lo chiama a Le Iene, e lui ci resta per ben 8 anni. Detto ciò, che ci fa adesso a parlare di religione in TV? “Può sembrare strano, lo so – risponde – però la felicità è nella costituzione americana, la beatitudine è nella costituzione cristiana, non mi sembra una situazione discontinua, lo è se pensi che la religione, ma soprattutto le domande fondamentali dell’uomo, restino confinate a un destino privato, in una stanza chiusa, e non abbiano invece una dimensione pubblica. Io credo che invece ce l’abbiamo”. Sì ma a cosa può servire in un momento in cui ci si avvelena per cose concrete, tipo il lavoro e le pensioni, un memorandum sulle beatitudini che, per chi non mastica l’argomento, sono delle dritte per essere felici e in grazia di Dio date ai suoi discepoli da Gesù nel celebre discorso della montagna? “Ad esempio a scoprire che la chiave dell’avvelenarsi è quello che magari serve a propagare il veleno – spiega Sortino – che forse tutto questo racconto fondato sulla contrapposizione non fa altro che alimentare l’ingiustizia che quella contrapposizione ha determinato”.
Di che stiamo parlando? Di Beati Voi, il programma che ha ideato assieme a Antonio Antonelli e che lo vede tornare in conduzione dopo un anno, da quell’ultima puntata di Malpelo su La7, da lunedì prossimo alle 21.05, naturalmente su TV2000. Decisamente fuori moda, questa la nostra prima e sincera impressione, ma allo stesso tempo tristemente legato all’attualità visto che ci si chiede se oggi si può essere poveri ma felici. Perché alla fine il fil rouge che infiocchetta il tutto è la convinzione che la felicità – cui è dedicata l’ultima puntata – evangelicamente detta beatitudine, la si può trovare solo in valori non contemplati o avversati dalla società contemporanea, ma anche che le beatitudini evangeliche possono irrompere nella modernità con la stessa forza con cui Gesù le predicava duemila anni fa.
8 puntate, una a beatitudine, di storie, racconti, testimonianze e riflessioni di ospiti vip ma non solo, sugli scritti del Vangelo e sulle loro interpretazioni, con i siparietti musicali della cantautrice Pilar, i reportage del giornalista Vito Foderà e le performance dell’attore Giovanni Scifoni. Beati i poveri il titolo della prima, ospiti un banchiere, Gianluca Verzelli, vice direttore generale di Banca Akros del gruppo Ppm, e un imprenditore, il brianzolo Gian Luca Brambilla, quello che voleva risolvere la crisi esportando gli anziani, come lo stesso Sortino ebbe modo di scoprire in un suo servizio per Piazzapulita: “sono io che l’ho scoperto Brambilla – conferma – io che l’ho intervistato sull’esportazione degli anziani sulla quale non sono d’accordo, ma non è che le persone vengono a Beati voi in quanto credenti e conformi al pensiero cristiano, in tutte le puntate ci sono persone che non sono d’accordo con me, che non esprimono la mia visione delle cose e in molti casi sono atei dichiarati e magari lo dichiarano proprio nella nostra trasmissione”.
E se vi state chiedendo anche voi cosa c’entrano un banchiere e un imprenditore in un programma religioso, occhio alla sua teoria economica: “io credo che la massa di liquidità e di denaro che si muove nei mercati internazionali, senza produrre alcun aumento dell’occupazione a livello mondiale – dice Sortino – pone un problema di ingiustizia strutturale del sistema a scapito non solo dei lavoratori ma anche degli imprenditori, così io intervisto un banchiere cui chiedo se sia possibile che un sistema regga con questa massa di liquidità che si muove sui mercati e al banchiere chiedo invece se il valore oggi è prodotto o estratto dalla finanza e portato fuori dalla nostra società”. E poi c’è un altro discorso: “noi siamo destinati alla povertà – spiega Sortino – basta guardare la diseguaglianza che c’è tra l’Europa in crisi e il resto del mondo, è chiaro che questa cosa non può reggere, siamo destinati a un riequilibrio e quindi il domandarsi del nostro rapporto con i beni e le persone è necessario. Io ho dei figli – aggiunge – e se non insegno loro una relazione diversa con i beni, cosa che probabilmente non sto riuscendo a fare, loro si troveranno in gravi difficoltà in un mondo che non potrà avere quei livelli di crescita che ha avuto fino adesso”.
Tra gli altri ospiti anche suor Giuliana Galli della fondazione Compagnia San Paolo, l’insegnante Franco Nembrini, le giornaliste Nunzia Penelope e Rossella Lamina. E per le prossime puntate sono attesi la scrittrice Susanna Tamaro, il professor Giovanni Bachelet, figlio di Vittorio Bachelet ucciso in un agguato terroristico dalle Brigate Rosse nel 1980; l’atleta Alex Schwazer; il magistrato Catello Maresca della Direzione distrettuale antimafia di Napoli; le attrici Claudia Koll e Franca Valeri che sfiderà in un faccia a faccia la iena – lei lo è ancora – Sabrina Nobile. E ancora padre Alberto Maggi, direttore del Centro studi biblici, e frate Antonino Clemenza, docente della Pontificia Università Antonianum, direttore della mensa Antonianun di Roma.
E a fine di ogni puntata, si fa pure catechismo con esperti della materia perché “tra tutta la catechesi contraria che c’è in giro – ironizza Sortino – un po’ di catechesi cristiana non fa male. Io poi mi sento adeguato a mettere in crisi il rapporto tra il Vangelo e la realtà, ma non a risolvere questa crisi e quindi mi affido a qualcun altro”.
Infine, a un anno esatto dal suo doppio incarico, ecco il suo velato annuncio di addio a TV2000, o forse no: “mi sto trovando bene, ma faccio troppe cose e devo scegliere se fare il conduttore, l’autore, il dirigente, le inchieste, inventarmi promo. La verità è che io tendo sempre a immaginare il mio tempo lavorativo per una stagione, quindi ancora non so se ci rimango, faccio sempre così, tutte le volte”.