Se a Catania c’è la Duomo, a Palermo c’è la Catturandi, squadra d’élite della Polizia che si occupa di catturare i latitanti più pericolosi. I metodi? Quelli sono: pedinamenti, appostamenti e blitz. E neanche qui, come in Squadra Antimafia, mancano gli amori tra colleghi, così come i tradimenti, le simpatie e la solidarietà, tanto meno i colpi di scena – soprattutto quello finale – e il motto “tutto è doppio e nessuno è come sembra”, in una lotta praticamente infinita tra Stato e Mafia, con le consuete difficoltà quando lo scontro diventa incontro e collusione. Catturandi – Nel nome del padre, è la nuova serie in 6 puntate prodotta da Rodeo Drive con Rai Fiction, scritta e sceneggiata da Luca Rossi e Alessandro Fabbri e diretta da Fabrizio Costa, al via domani, lunedì 12 settembre, in prima serata su Rai1, con raddoppio martedì 13 e poi tutti i lunedì.
Uomo di punta della Catturandi è in realtà una donna, Palma Toscano, interpretata da Anita Caprioli, che adempie al suo ruolo e al suo dovere con grinta e passione, “personaggio complesso – dice l’attrice piemontese – che ha un senso del dovere legato a questa sfera professionale fortissima”. Anche lei si porta dentro un lutto che non la fa dormire, la morte del padre, poliziotto pure lui, in circostanze ancora non chiarite. Un’anima divisa in due, potremo definirla, indecisa tra due amori e due colpevoli, e in cerca di se stessa. E anche lei capirà presto che i buoni e i cattivi non è che ce l’hanno scritto in fronte e che quindi non è sempre salutare fidarsi di chi dice che dovresti farlo e pure che la verità, ammesso che esista, non è sempre dove pensi di trovarla. Prendi ad esempio il bel banchiere milanese Tito Vergani, che è Alessio Boni (qui la nostra intervista ad Alessio Boni): sicura che non abbia alcun segreto? E poi prendi sua figlia adolescente Alina, ovvero Marta Gastini, la Caterina di Questi giorni di Giuseppe Piccioni: perché mai ce l’ha tanto con suo padre? “Potremmo essere davvero dei personaggi di un’opera lirica, di un dramma che si svolge in Sicilia” dice Boni. E che dire dell’avvocato Ruggero Mazzamuto, un cognome che è tutto un programma, figura ambigua che fa da portavoce del cosiddetto mondo di mezzo palermitano, ovvero “l’uomo che guiderà Tito” dice Leo Gullotta che lo interpreta.
Al momento nel mirino della Catturandi c’è Natale Sciacca, alias Vincenzo Amato, l’ultimo boss dei boss, e Palma Toscano ci lavora con il suo braccio destro Ivan che è Raniero Monaco di Lapio. A capo della squadra e a coordinare l’operazione c’è il vicequestore Valerio Vento, interpretato da Massimo Ghini, con cui Palma si fa una bella storia, ma prima di sapere che in realtà è il suo capo e viceversa. Del resto in lui “si abbinano intelligenza, determinazione, passione” dice Ghini, come resistergli? Ma anche lui ha i suoi chiaroscuri… “La duplicità dei caratteri è un punto focale di ogni personaggio, buono o cattivo – spiega il regista Fabrizio Costa – per qualcuno emerge in maniera brutale, per altri in modo sottile. Così anche il potente capomafia, l’ultimo grande latitante, rivela delle fragilità umane così come nella realtà”.
Volete vedere due minuti di backstage? Eccovi accontentati: