“Una casa, una donna che amo e che mi ama, e un cane”. Quando Laurel chiede a Stacie il suo sogno più grande, lei risponde così. Laurel è più grande di Stacie, ma Stacie le ha preso il cuore sin dal loro primo incontro avvenuto a una partita di pallavolo, una rete a dividerle, ma da allora non le avrebbe separate più nulla. Se non fosse arrivato il cancro a farlo.
Freeheld, diretto da Peter Sollett, è il film presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma che arriverà nelle nostre sale il 5 novembre. A interpretare le due donne, Julianne Moore e Ellen Page che, ospite del Festival capitolino, ha raccontato: “prima di fare coming out non mi sentivo libera di essere me stessa ed ero triste e chiusa, ora invece sono molto più felice. È importante che sempre più persone superino questa paura. Spero che Laurel e Stacie ispirino i più giovani e che film come questo risveglino le coscienze. In America ci sono ancora 31 stati dove se ti dichiari omosessuale rischi la casa e il lavoro. Il cambiamento è possibile e deve passare attraverso la parità dei diritti. E spero che questo film possa aprire il dibattito in Italia sulle unioni civili e che prima o poi la gente capisca”.
Perché Freeheld, emozionante e struggente quando il male arriva a sbriciolare una felicità appena toccata con mano e ancora in costruzione, racconta una storia vera, già portata alla ribalta dall’omonimo lavoro di Cynthia Wade vincitore dell’Oscar 2008 per il miglior cortometraggio documentario. Quella di Laurel Hester, poliziotta con 23 anni di carriera e onori alle spalle, e Stacie Andree, meccanica professionista capace di un cambio ruote in poco più di 7 minuti, della loro storia d’amore breve ma intensa è dire poco, delle loro diversità, con Laurel che inizialmente fugge e si nasconde al pregiudizio e dal New Jersey dove vive arriva fino in Pennsylvania per fare nuove amicizie, e con Stacie che le convenzioni sociali non sa cosa siano e se ne frega di amare una donna e pure parecchio più grande di lei. Con leggi e pregiudizi dovrà però fare i conti presto perché il mutuo della casa che hanno ristrutturato assieme con amore lo paga Laurel e quando lei tra poco morirà, rischia di perderla perché i funzionari locali, detti appunto Freeheld, non hanno alcuna intenzione di permettere che la sua pensione vada alla compagna. La loro battaglia però alla fine fa sì che la legislatura del New Jersey modifichi i propri rigidi principi. Nello stesso stato sette anni dopo la morte di Laurel vennero rilasciate le prime licenze di matrimonio alle coppie gay e il 26 giugno scorso la Corte Suprema degli Stati Uniti ha decretato che tutti gli americani hanno eguale diritto al matrimonio.