Siamo in piena seconda guerra mondiale. Arturo vive una tormentata storia d’amore con una ragazza di nome Flora, lei però è destinata a sposarsi con il figlio di un importante boss di New York. Arturo però vuole comunque di andarla a chiedere in sposa al padre che vive in un paesino della Sicilia, ma non ha un soldo per arrivarci. Decide quindi di arruolarsi nell’esercito americano che sta preparando lo sbarco sull’isola.
Ecco In guerra per amore, il nuovo film di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, che vedremo al cinema soltanto dal 27 ottobre prossimo, ma che il regista e protagonista palermitano ha voluto presentare in anteprima con un trailer realizzato ad hoc a Trame 6, il Festival dei libri sulle mafie, assieme all’organizzatore Gaetano Savatteri, perché, il titolo non inganni, torna a parlare di mafia con un sequel o forse un prequel ideale di quel La mafia uccide solo d’estate che è appena diventato anche una serie TV girata da Luca Ribuoli con, tra gli altri, Claudio Gioè e Anna Foglietta che vedremo in autunno su Rai1. Prodotto da Wildside con Rai Cinema, In guerra per amore vede Pif sempre nei panni di Arturo, ma come se avesse viaggiato indietro nel tempo. Lui, Andrea Di Stefano e Miriam Leone sono i protagonisti di una travagliata storia d’amore ambientata appunto nel 1943 quando gli americani prepararono lo sbarco in Sicilia, evento che cambierà per sempre la storia dell’isola ma anche quella dell’Italia intera e della Mafia. “È la prima volta che proiettiamo pubblicamente il trailer in esclusiva, un’anteprima nazionale… anzi mondiale! – dice Pif a Trame 6 – per ora posso solo dirvi che il film racconta lo sbarco degli Americani in Sicilia, evento di cui non si sa molto, avvenuto un anno prima rispetto allo sbarco in Normandia, episodio storico trascurato che ha segnato la storia del nostro paese. Io stesso non conoscevo questa storia, ho iniziato a studiarla circa due anni fa, mentre preparavo uno speciale Rai per i 70 anni della Festa della Liberazione e ho fatto un collegamento proprio dalla spiaggia dove avvenne lo sbarco, nella zona tra Gela, Licata e Scoglitti, al sud della Sicilia”.
Un film realizzato grazie a incontri importanti, come quello con “un uomo che era bambino quando è avvenuto lo sbarco – racconta Pif – e abitava in una casa a 50 metri da dove sono sbarcati gli americani. Immaginate cosa significa! In quella spiaggia c’è addirittura un pezzo di un’imbarcazione degli americani”. E anche grazie a ricerche storiche, anche tra “i documenti dei servizi segreti americani – rivela Pif– dai quali risulta che la mafia è stato un loro interlocutore, ma la storia ci insegna, anche politicamente, che stare con il male per fare del bene non funziona. Ci si unisce col bene per fare del bene, oppure si va da soli”.
Poi su invito di Savatteri, Pif svela anche qualche anticipazione sui luoghi e sugli attori: “ricreare i luoghi è stato difficile – dice – non volevo un paese dove altri registi siciliani avessero già girato i loro film, per cui ho deciso di inventare una cittadina che non esiste e ho scelto Erice, un paesino sopra Trapani, a 700 metri sopra il mare. Sono felice di aver girato lì il film anche se è stato faticoso perché la mattina c’è nebbia e fa freddo, sembra di stare in Trentino Alto Adige, ma per fortuna alle 10.30 la nebbia se ne va. È stato faticoso ma ho avuto delle grandi soddisfazioni, è bellissimo lavorare con gli abitanti di un paese dove non è stato mai girato un film. L’unico problema di Erice è che lì fanno dei dolci buonissimi, deliziosi, le genovesi. Bisognerebbe andarci anche solo per questo! Ho inventato un paese ma anche un dialetto – ha poi aggiunto – gli attori nel film parlano palermitano, messinese e catanese, per cui ho cercato di fare una sorta di esperanto siciliano.” Nel cast anche Stella Egitto, Maurizio Marchetti e Domenico Centamore.