Ischia Film Festival 2015: tra cinema d’autore, di denuncia e dei territori. Premi a Francesco Munzi e Pasquale Squitieri

di Patrizia Simonetti

Tempo instabile con probabili schiarite

di Marco Pontecorvo ha aperto la sezione Primo Piano alla Cattedrale dell’Assunta dellIschia Film Festival, la rassegna diretta da Michelangelo Messina giunta alla 13esima edizione e inaugurata ieri sera al Castello Aragonese con Heart of Lightness di Jan Vardøen, film ispirato al teatro di Ibsen che, proiettato per la prima volta in Italia, ha dato il via anche il tradizionale focus sul Nord Europa in collaborazione con il Nordische Filmtage Lübeck, ospite la direttrice Linde Fröhlich, e che anche quest’anno punta alle location e al territorio. Oltre cento le opere in programma fino al 4 luglio.

Ad aprire la sezione Location Negata è stata l’anteprima mondiale di Gomorraland di Duccio Giordano, a raccontare Scampia a Napoli e la guerra tra mafia e Stato alla presenza del PM Catello Maresca, autore del libro L’Ultimo Bunker e membro del pool che ha portato all’arresto del boss Michele Zagaria. Nella stessa sezione troviamo poi La cella zero di Salvatore Esposito, che racconta il carcere di Poggioreale con gli occhi di ex detenuti, Slavery in the yemen di Ashraf Mashharawi sulla schiavitù ancora praticata in Yemen, Endless corridor di Aleksandras Brokas sulle odissee dei migranti, If this town wasn’t mine di Felipe Pena sui maltrattamenti cui prima dei mondiali del Brasile sono stati sottoposti gli abitanti delle favelas. Pellicole accumunate da “un’attenta analisi di un territorio spesso dimenticato – ricorda Messina – o di diritti umani calpestati dall’arroganza e dal potere che grazie al cinema e ai festival indipendenti, come quello di Ischia, riescono ad arrivare al grande pubblico per denunciare queste amare realtà”.

Tra le altre proposte della rassegna il documentario di Barbara Nava A Taxi with a View, ovvero come osservare i territori di Gerusalemme e della Palestina dall’abitacolo di un taxi, e Animal Park di Antonio Spanò, vincitore della scorsa edizione con The Silent Chaos sulla repubblica democratica del Congo.

Non mancano gli ospiti, tra i tanti stasera tocca a Francesco Paolantoni, e le mostre, come Costruttori di sogni, esposti scenografie, costumi e bozzetti di grandi film, la personale del compianto Premio Oscar Carlo Rambaldi, quella fotografica Le città del cinema. Dai borghi alle grandi metropoli curata da Antonio Maraldi.

L’Ischia Film Festival assegna inoltre l’Ischia Film Award 2015 come miglior regista dell’anno al già pluripremiato Francesco Munzi, regista di Anime Nere, che vinse il Festival nel 2005 per il miglior lungometraggio italiano con Saimir. Il premio viene consegnato lunedì 29 giugno.

Il Premio alla carriera dell’IFF va invece a Pasquale Squitieri per il suo impegno nel cinema d’autore: la consegna nella serata del 3 luglio che vedrà anche la proiezione de Li chiamarono briganti e del suo ultimo film L’altro Adamo.

Nel corso della kermesse, omaggi a Francesco Rosi e Mario Monicelli, che fu nel comitato d’onore del Festival.

Per il programma dettagliato www.ischiafilmfestival.it