Guido è milanese, ma vive e lavora in una Napoli colorata e fumettosa dove insegna letteratura italiana, e per una volta l’intruso non è il terrone, ovvero Benvenuti al Sud o Giù al nord, fate voi. Ha una fidanzata che però dopo sette anni di convivenza e passeggiate in cerca di funghi si rompe un po’ le scatole, così non ci pensa due volte a mollarlo per uno più giovane e più fico di lui che fa lo skipper e è pure belga, e per una volta tanto è la donna a farlo, e va bene così. Per Guido è un trauma che cerca di superare come fanno i bambini quando si sentono soli e abbandonati dalla mamma e si inventano degli amici immaginari, solo che lui si crea la sua donna ideale che naturalmente non era certo la sua ex, perché quando la volpe non riesce a raggiungere l’uva dice che non è poi tutto ‘sto granché, bensì “una che non rompe mai, che ama il Milan, che sa tutto di calcio, che ti prepara il bagno caldo e che sta sempre in lingerie sexy”.
Ma che bella sorpresa è il nuovo film di Alessandro Genovese, che si chiama così ma è di Milano, il quarto dopo La peggior settimana della mia vita, Il peggior Natale della mia vita e Soap Opera, nelle sale dall’11 marzo. È tratto dalla commedia brasiliana del 2009 A Mulher Invisivel trasformata nel 2012 in una serie TV che ha vinto pure un Emmy, che al regista ha scatenato un interesse immediato: “ ho pensato subito che si trattava di una commedia che poteva avvicinarsi ai miei gusti e l’unica città che poteva evocare quella magia era Napoli, a Milano sarebbe stato troppo triste” dice Genovese. “Sono un milanese innamorato di Napoli – aggiunge il protagonista Claudio Bisio che intanto prosegue la sua tournée teatrale con Father and son – ed è la mia prima volta in questa città, una Napoli in cui ho trovato un calore e un’ospitalità straordinari, girare era un po’ una battaglia quotidiana perché la gente arrivava in massa e c’era sempre caos”.
Tornando alla storia, Guido insomma comincia ad avere vere e proprie allucinazioni. Meno male che a stargli vicino e a sostenerlo c’è Paolo, suo ex allievo e ora collega in quanto insegnante di educazione fisica, alias Frank Matano, e non dimentichiamo che dal 12 marzo i due li vedremo di nuovo insieme ma in TV, esattamente su Sky Uno come giudici di Italia’s Got Talent con Luciana Littizzetto e Nina Zilli. Ed è proprio Paolo a chiamare i genitori di Guido e a farli scendere da Milano, e sono tali e quali a Ornella Vanoni e Renato Pozzetto. Esilarante la prima, quasi più dell’imitazione di Virginia Raffaele al Festival di Sanremo, a proposito della quale non esita a dichiararsi “molto incazzata” precisando che “io non giro ubriaca come hanno voluto far credere”.
La sua parte è arrivata per caso, racconta la Vanoni, “perché ho incontrato in spiaggia il produttore Totti e gli chiesto di farmi far qualcosa al cinema, così lui mi ha chiamato e mi ha offerto una particina per due lire e 100 auro per il mio cane e io ho accettato. Certo, il primo giorno alzataccia alle 5 che neanche per le analisi del sangue mi alzo così presto, però alla fine mi sono divertita e questo è quello che conta”. Suo marito nel film è Renato Pozzetto al quale è piaciuto molto “il tono surreale della sceneggiatura – dice – che però ho cercato di tradurre in un modo più realistico, come un vero padre che prende sul serio il figlio con le allucinazioni”.
Anche Guido però per qualcuno è l’uomo ideale, e precisamente lo è per la sua vicina che “è infelice – dice Valentina Lodovini che la interpreta – ma si crea la sua soap immaginaria per sopravvivere. Poi però lo incontra davvero l’uomo dei suoi sogni, quello che scrive poesie e regala rose, solo che quando lo conosce meglio si accorge che non è proprio quell’ideale che ha sognato, eppure alla fine lo salva perché tra realtà e sogno sceglie la realtà”.
La donna ideale di Guido comunque a un certo punto suona alla porta chiedendo un po’ di zucchero, come si faceva una volta, è bellissima proprio come Chiara Baschetti, la supermodella italiana al suo esordio sul grande schermo e si chiama Silvia, e chissà se lo è davvero.
Omaggio nel finale a Pino Daniele con Je sò Pazzo.