La prossima settimana, lunedì, martedì e mercoledì 3 aprile, lo vedremo al cinema nel ruolo di Pietro Bembo in Raffaello Il Principe delle Arti, il film d’arte in 3D prodotto da Sky in collaborazione con Musei Vaticani e Magnitudo Film e distribuito nelle nostre sale e in quelle di tutto il mondo da Nexo Digital, in cui si racconta il grande artista del nostro Rinascimento attraverso le sue opere ma anche con brevi apparizioni di personaggi come lo stesso Raffaello (Flavio Parenti), suo padre Giovanni Santi (Enrico Lo Verso), la Fornarina (Angela Curri), e, appunto, il cardinale Bembo, grammatico, scrittore e traduttore veneto, colui che risolve l’annosa questione della lingua italiana, e che “enuncia epitaffi così…” ci scherza su Marco Cocci nella nostra videointervista che trovate a fine articolo, che però l’epitaffio che Bembo ha scritto per la tomba di Raffaello che si trova nel Pantheon a Roma lo sa a memoria, del resto “una frase dovevo dire…” ironizza ancora l’attore toscano lanciato nel 1997 da Paolo Virzì in Ovosodo. Da ieri intanto è sul grande schermo in La mia famiglia a soqquadro di Max Nardari dove, lasciato il Cinquecento, si ritrova nei giorni nostri nel ruolo di Carlo, “un padre di famiglia impiegato di banca – ci racconta Marco Cocci – molto goffo alla Clark Kent” che si separa dalla moglie Anna (Bianca Nappi) con l’aiuto di Paola (Elisabetta Pellini che ci ha parlato del ruolo in questa nostra videointervista), e tutto per amore del figlio, invidioso dei suoi amici tutti figli di genitori divorziati e quindi con tutti i vantaggi del caso. E da un impiegato di banca al fisico quantistico il salto è breve: è infatti in tale ruolo che lo ritroveremo ancora al cinema in Lasciami per sempre di Simona Izzo nel ruolo di Yuri, pieno di tatuaggi e da sempre innamorato di Aida (Valentina Cervi) che però ė sposata con una donna. Ma ci racconta tutto Marco Cocci nella nostra videointervista realizata alla presentazione di Raffaello Il Principe delle Arti:
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