Non c’è pace per Salvo e Livia. Lei ha appena superato un lutto e lui, Salvo, è a casa sua in Liguria per trascorrere qualche giorno con lei, ma ecco la telefonata di Fazio che lo implora di tornare a Vigata perché c’è stato un omicidio del quale si sta occupando non troppo bene Augello, quello di una prostituta anzianotta ma molto attiva e benvoluta da tutti, tranne naturalmente da chi l’ha strangolata con una cinta da uomo, scoprirà poi, una volta rientrato, il Commissario Montalbano. Torna l’eroe di Andrea Camilleri, quello che in TV fa 10 milioni di ascolti e che è venduto in 65 paesi, due i nuovi episodi in onda su Rai1 lunedì 29 febbraio e lunedì 7 marzo in prima serata: Una faccenda delicata, racconto tratto dalla raccolta Un mese con Montalbano, e La piramide di fango che invece fa parte de Gli arancini di Montalbano, prodotti dalla Palomar con RaiFiction, diretti da Alberto Sironi e naturalmente interpretati da Luca Zingaretti che definisce il suo alter ego come “l’uomo che tutti vorrebbero essere e che ogni donna vorrebbe al suo fianco, che ha trovato il suo equilibrio, che non deve per forza comprarsi l’ultimo modello di cellulare o una macchina nuova, ma vuole solo la sua casa sul mare, la fedeltà dei suoi uomini e quella della sua donna, Livia, in cui Montalbano lui si specchia”.
Livia invece non è più lei: sempre bionda e algida, stavolta ha il volto di Sonia Bergamasco con la quale “parla italiano e rinsalda il rapporto con Salvo che prima era vissuto spesso a distanza e trova una sua morbidezza – spiega l’attrice milanese vista di recente in Quo vado di Zalone – La scrittura è felicissima, il gioco di squadra perfetto, ho accettato il ruolo dopo ben poca riflessione”. Gli altri protagonisti invece sono sempre loro: con Montalbano-Zingaretti ritroviamo la squadra al completo, dall’imbranato Catarella che è Angelo Russo ai già citati Fazio e Augello, al secolo Peppino Mazzotta e Cesare Bocci. Per la cronaca, nel secondo episodio c’è un uomo in mutande che ferito scende dalla bicicletta si trascina a morire in una condotta idrica non ancora in funzione dentro un cantiere in una notte buia e tempestosa, il contabile, scoprirà poi il commissario Montalbano, dell’impresa che ha aperto quel cantiere sposato con una bella tedesca di nome Inge.
Ma alla fine, qual è il segreto di tanto successo e longevità? “Un signore che si chiama Andrea Camilleri – dice Zingaretti – con un mondo interiore fanciullesco sedimentato in 90 anni, le sue non sono solo storie poliziesche ma metafore con cui un intellettuale spiega la sua visione del mondo”.
Allora perché non tentare il salto dal piccolo al grande schermo? “Noi non ci siamo mai posti il problema se fosse per il cinema o per la tv, e decidessero per un film al cinema saremmo tutti felici, ma per noi attori cambierebbe poco”. “Staremo a vedere” chiosa Sironi. Mai dire mai dunque. “Intepretare Montalbano è comunque un privilegio per me” ha detto in conferenza stampa Luca Zingaretti: