Se dopo una vita passata a odiarla perché ha ucciso tuo padre finendo pure in galera, scopri che invece è innocente, la sensazione mista tra sollievo e rabbia non dev’essere tanto semplice da affrontare. Comincia così la seconda stagione di Non uccidere, la serie crime prodotta da Rai Fiction e FremantleMedia Italia, creata da Claudio Corbucci e diretta da Giuseppe Gagliardi, gli stessi di 1992, da stasera, sabato 9 gennaio, alle 21.45 su Rai3 (non più di venerdì) con il primo di altri 6 episodi, protagonista una Miriam Leone come non l’avevamo mai vista, che nulla a che vedere con la romantica Dama Velata portata su Rai Uno, tanto meno con la disinibita e opportunista aspirante soubrette di 1992, la serie di Sky su tangentopoli, piuttosto somigliante invece alla Sarah Linden di The Killing e alle sue tante “colleghe” scandinave, e nel confronto se la cava davvero benissimo. E anche la serie stessa, a dire il vero, nuova per la rete con le sue atmosfere cupe e i suoi dialoghi e il suo linguaggio lontani anni luce da quelli della consueta fiction Rai, forse per questo non capita e poco apprezzata nella prima stagione dal pubblico che speriamo si ravveda, perché ne vale la pena.
In Non uccidere l’ex Miss Italia interpreta infatti l’Ispettore della Squadra Omicidi della Mobile di Torino Valeria Ferro, grande intuito e altrettanto grande fissazione per la verità che “c’è solo un assassino che riesce a tenermela nascosta – dice – mia madre”. E forse adesso capiamo il perché. E in fondo peccato, quasi, perché fu proprio per quell’omicidio di suo padre creduto da sempre compiuto da sua madre Lucia, interpretata peraltro da un’intensa Monica Guerritore, che Valeria è voluta diventare quel che è, e indagare nelle pieghe più oscure delle famiglie colpite dalla violenza. Invece Lucia si è addossata delle colpe per coprire qualcun altro e a rivelarglielo è Monica, un ex compagna di cella della donna per la quale ha sviluppato una vera e propria ossessione.
Con mamma Lucia, come detto, in cella, Valeria vive con il fratello Giacomo (Davide Iacopini), sua cognata Michela (Viola Sartoretto) e la nipotina Costanza (Crystal De Glaudi), che per lei è come una figlia, è molto legata allo zio Giulio (Gigio Alberti) e ha pure una storia con il suo capo Giorgio (Thomas Trabacchi), già, proprio il poliziotto che quindici anni prima aveva arrestato Lucia, che all’inizio della prima stagione di Non uccidere è uscita ed è tornata a casa scombussolando non poco la vita e la testa della figlia. Lungo questo filo rosso si dipanano poi i vari casi, uno a puntata, ognuno a coinvolgere la vita di almeno tre personaggi a botta, e sui quali la Ferro indaga con il suo braccio destro Andrea (Matteo Martari), con Gerardo (Riccardo Lombardo) e con Luca (Luca Terraciano). Casi che la porteranno di volta in volta tra liceali apparentemente innocenti, in locali gay, e pure in grandi teatri dove troveremo ad esibirsi l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, cui si devono le suggestive musiche di Non uccidere composte da Corrado Carosio e Pierangelo Fornaro.