Una voce, una chitarra, il blues e la sua Napoli. Pino Daniele manca alla sua città e al mondo da un anno esatto, da quando la sera del 4 gennaio 2015 il suo cuore di 59 anni si è arreso a un infarto che lo ha colpito mentre era nella sua casa di Orbetello, in Toscana, e lo ha spento per sempre nonostante la corsa disperata al Sant’Eugenio di Roma nell’auto guidata dalla compagna Amanda e le tante polemiche che seguirono. Due i funerali celebrati, uno la mattina del 7 gennaio al Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma, l’altro la sera stessa con una cerimonia all’aperto in Piazza del Plebiscito a Napoli mentre le sue ceneri, esposte per qualche giorno nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, riposano al cimitero di Magliano in Toscana per volontà dello stesso Pino.
Pino Daniele ha cambiato la canzone e la musica napoletana fondendo rock, jazz, blues e inventando il suo tarumbò, tarantella e blues insieme. Nel 1976 il suo primo singolo Che calore, poi nella sua carriera lunga più di quarant’anni ha collaborato con gli artisti più grandi, da Battiato a Dalla, da De Gregori a Rea, e poi Jovanotti e Ramazzotti, fino a Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea. E con Massimo Troisi con cui condivideva i suoi film grazie alle canzoni scritte per le loro colonne sonore, e pure la sfortuna di avere un cuore malato. Il suo ultimo tour nell’estate 2014 che il primo settembre lo portò all’Arena di Verona con i suoi musicisti James Senese, Gigi di Rienzo, Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Rosario Jermano e Tony Cercola, e con alcuni suoi colleghi come Elisa, Mario Biondi, Fiorella Mannoia, Emma e Francesco Renga. La sua ultima esibizione il 31 dicembre a Courmayeur nello show di San Silvestro di Rai Uno L’anno che verrà, a soli quattro giorni alla sua morte.
A ricordare Pino Daniele in questi giorni tanti flash mob nella sua Napoli organizzati attraverso internet con concerti improvvisati in piazza del Plebiscito che quest’anno ha dedicato a lui e a Luca De Filippo il concertone di San Silvestro con il fratello Nello, Enzo Avitabile e Tony Esposito, e anche quello di Capodanno dell’Orchestra Scarlatti. Altri concerti anche nella strada a lui intitolata nel centro storico del capoluogo campano dove ha trascorso la sua adolescenza, e pure nel carcere di Secondigliano con la tribute band Quanno good good a riproporre le sue canzoni, mentre al Museo Pan l’amico Alessandro D’Urso autore della mostra fotografica Vent’anni con Pino (fino al 10 gennaio) oggi eccezionalmente aperta fino alle 23, farà da cicerone per maxi visite guidate speciali e presenterà alcuni video inediti. A breve il Museo della Pace aprirà, probabilmente il 19 marzo, giorno del compleanno dell’artista, un’intera sezione a lui dedicata, un’installazione museal permanente intitolata Pino Daniele Alive grazie alla Fondazione Pino Daniele trust onlus, nata per volontà della famiglia dell’artista per promuovere iniziative culturali, sociali e musicali, in accordo con la Fondazione Mediterraneo, dove grazie a un ologramma si potrà rivedere Pino Daniele che suona. Nel frattempo tanti i libri che vengono presentati oggi come la raccolta Ho sete ancora 16 scrittori per Pino Daniele ispirata alle sue canzoni e firmata da vari autori napoletani tra cui Titti Marrone, Peppe Lanzetta e Marco Zurzolo.
Anche la televisione lo ricorda in vari modi, stasera alle 23 Rai2 ripropone lo speciale UNICI: Pino Daniele: tu dimmi quando, il racconto televisivo firmato da Giorgio Verdelli già trasmesso il 3 giugno scorso a cinque mesi dalla scomparsa, con la partecipazione di James Senese, Tullio De Piscopo, Toni Esposito, Rino Zurzolo, Joe Amoruso, Gigi De Rienzo, Ernesto Vitolo, Enzo Avitabile, Rocco Hunt e Clementino, il fratello Nello Daniele, Edoardo Bennato,Tony e Peppe Servillo, Roberto Saviano, Roberto De Simone, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare, Mario Martone, Maurizio De Giovanni, di Gianni Minà, Eros Ramazzotti, Jovanotti, Gigi D’Alessio, Irene Grandi, Lina Sastri, Enzo Decaro, Nino Frassica, Renzo Arbore e tanti altri.
Tante anche le iniziative sul web come le già citate chiamate a raccolta per i flash mob, e con il popolo Twitter che lo ricorda con l’hashtag #UnAnnoSenzaPino