“Non voglio fare una cosa storica e commemorativa piena di ragnatele, voglio fare una domenica di oggi, un settimanale dello spettacolo italiano in tutti i sensi con tanta carne al fuoco, voglio riportarla agli antichi fasti. Ho tante idee in testa. Era giusto che tornassi qua, è la mia famiglia, dove sono nato”. Catanese di Militello, classe di ferro 1936, a 80 anni e un mese esatto entusiasta e combattivo come non mai, Pippo Baudo torna in Rai, dove ha lavorato per ben 54 anni, a condurre Domenica In nell’edizione del quarantennale che andrà in onda ad ottobre dalle 17 dagli studi romani di Cinecittà. Anche se manca dalla Rai da molti anni, per Pippo Baudo è un po’ un tornare a casa visto che per la TV pubblica fu al al timone di varietà storici come Canzonissima, tanto per citarne uno, per non parlare del Festival di Sanremo da lui artisticamente diretto e presentato per 13 edizioni. 13 anche le stagioni firmate Pippo Baudo di Domenica In, il contenitore della domenica pomeriggio di Rai 1 e trasmissione storica ideata da Corrado nel 1976, che il Pippo Nazionale ha presentato sin dal 1979, da solo e in compagnia (da Massimo Giletti a Mara Venier). Baudo avrà anche una partecipazione settimanale a I Fatti vostri, in onda su Rai 2 nella fascia di mezzogiorno dal lunedì al venerdì, con uno spazio tutto dedicato a ripercorrere assieme a Giancarlo Magalli la storia del varietà televisivo. Ma soprattutto, appunto, Domenica In, sia come direttore artistico che padrone di casa in video, e quando lo hanno chiamato “ho accettato subito” dice. Era un po’ di tempo che si vociferava del suo ritorno in Rai, la conferma ufficiale è arrivata ieri sera alla presentazione romana dei Palinsesti Rai dove lo abbiamo incontrato per parlare di questo e di altro, come i talent show, ad esempio, definiti una crudeltà da chi di talenti ne ha scoperti davvero tanti. Ecco dunque la nostra videointervista a Pippo Baudo:
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