“Mi occupo di produrre canzoni artigianali, se mi conoscete buon per voi, se non mi conoscete male, anzi malissimo, ma posso perdonarvi se avrete la pazienza di ascoltare la storia che sto per raccontarvi” dice un tipo vestito di nero e con gli occhiali scuri che passeggia in un viale alberato dopo aver acceso una radio rossa un po’ anni Settanta su una panchina dove in qualche modo ha lasciato pure se stesso, e via con le origini del suo nome d’arte preso dalla “ditta del mio povero babbo che si occupava di vendere materiali da costruzione in Calabria – dice – perché le mie canzoni sono pesanti come mattoni, io tendo a costruire castelli in aria e perché sono il primo progetto artistico dichiaratamente a scopo di lucro”.
Per la strada si imbatte poi un altro tipo strano con la barba che suona la chitarra in piedi, appoggiato contro un muro e canta, e “ragazzo, questa canzone è proprio splendida, tu sarai sicuramente uno spirito libero – gli dice il primo – ti va di venire a fare un viaggio con me nelle terre calabre?” E “sì maestro” risponde quello. Perché per intraprendere un viaggio, vero o immaginario che sia, ci vuole sempre un compagno e per mettere su una società, seppure a responsabilità limitata, serve sempre un socio.
Metti per la prima volta insieme un cantautore calabrese come Dario Brunori in arte Brunori Sas e un attore marchigiano, ma anche lui musicista e con il pallino della canzone d’autore come Neri Marcorè, entrambi di provincia, l’uno nato in un paesino che si chiama Joggi, l’altro di Porto Sant’Elpidio, falli salire su un furgone blu e lasciali partire per un viaggio tra Roma e la Calabria a cercare sogni, paure e sensi di responsabilità e di colpa di una generazione cresciuta tra gli anni settanta e ottanta tra musica e canzoni, ricordi e racconti, un po’ reali un po’ sulle ali della fantasia, tra case e chiese, mare e montagna, trasformazioni di un piccolo paese in una grande città.
Ecco Una società a responsabilità limitata, stasera, mercoledì 20 maggio, in prima serata e in prima TV assoluta su LaEffe per il ciclo Secondo Me, viaggio reale e simbolico allo stesso tempo, e indubbiamente divertente, che prende spunto, tematiche e nome dallo spettacolo di teatro canzone di Brunori Sas che a luglio torna a girare l’Italia, a dipingere il ritratto di un paese dove pochi ragazzi diventano grandi e i grandi tentano di restare ragazzi, dove si da forse troppa importanza alle piccole cose quotidiane lasciando agli altri, sempre agli altri, le decisioni più importanti e la colpa di ciò che accade nel mondo.
Bella la fantasia e pure l’ottimismo, ma i conti poi è con la realtà che si fanno. Così se magari ti capita che una mattina di sole tu non ha il solito alito di broccoli e morte ma in bocca senti “un trionfo di vaniglia e bergamotto” e accanto a te c’è una ragazza bella e nuda che profuma di miele e fate l’amore, in cucina la moka è già pronta e nel forno dolci a volontà per la colazione e sotto al tavolo non c’è neanche Banderas… beh, puoi solo immaginarlo perché “tanto tutto questo non accadrà mai”, parola di Brunori Sas…