Due donne che aspettano. In un’antica villa dai grandi saloni immersa nella campagna dell’entroterra siciliano con vista sull’Etna avvolto dalla nebbia, Anna e Jeanne attendono lo stesso uomo e lo stesso amore, Giuseppe, per l’una è il figlio, per l’altra il fidanzato. Ci credono, devono farlo, perché per entrambe quell’attesa è un atto di fede. A Venezia 72 debutta l’Italia con L’attesa, opera prima di Piero Messina, già assistente di Paolo Sorrentino, con il premio Oscar Juliette Binoche e con Lou de Laâge, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Antonio Folletto, Giovanni Anzaldo.
All’inizio Anna è sola, con lei solo Pietro, il tuttofare della casa silenziosa e vuota, poi arriva Jeanne: è giovane e le racconta che è stato Giuseppe ad invitarla lì per una vacanza insieme. Anna non ne sa nulla e il ragazzo non è lì a poter confermare il racconto dell’altra, però c’è la sua stanza con tutte le sue cose e Anna ripete e si ripete che presto tornerà, a Pasqua sicuramente, con il paese in festa e la processione. E allora le due donne attendono, insieme, e giorno dopo giorno si conoscono dentro quella villa che chiude fuori la verità.
Un film che per Piero Messina è un lungo ricordo d’infanzia nella sua Caltagirone: “è notte, le strade del mio paese sono invase di gente – racconta il regista – si sentono grida, pianti, la tensione sale e a un certo punto il simulacro di legno portato in processione diventa per tutti qualcosa di reale. È come se la profonda condivisione di un’esperienza avesse il potere di generare una diversa e apparentemente impossibile verità. Ed è quello che accade anche ad Anna e Jeanne che immaginano e cercano di proteggere una realtà la cui verità esiste solo perché da esse condivisa”.
“Anna si comporta in modo piuttosto irrazionale – dice Juliette Binoche – ma è il suo modo di reagire al dolore e a ciò che reputa un tradimento, si difende convincendosi che il figlio tornerà da un momento all’altro, rimandando così l’esperienza della sofferenza”.
Ecco il trailer de L’attesa, in sala dal 17 settembre: