Dunque ci siamo. Lo show che nessuno guarda ma poi l’hanno visto tutti, torna a monopolizzare per una settimana l’audience televisiva. Anche la concorrenza fa karakiri preventivo e gli fa vuoto intorno, che tanto la partita sarebbe già persa, persino la posta della De Filippi questo sabato non verrà recapitata su Canale5, così come Le Iene su Italia1 saltano il turno e Le invasioni Barbariche su La7 fanno altrettanto. Pure le fiction tirano il fiato, restano solo i talk show. Del resto è lo spettacolo televisivo cui se non altro va il merito di essere nato prima ancora della TV. Anche se ne è passata di acqua sotto i ponti e pure di fiori sopra i palchi da quelle prime quattro edizioni trasmesse solo in radio, quando i cantanti erano pochi, solo tre nell’esordio del 1951, Pizzi, Togliani e Duo Fasano, a dividersi venti canzoni interpretate davanti a un pubblico seduto a tavolino a sorseggiare cocktail e poi a votare semplicemente infilando delle schede in un’urna senza chiedersi se lo facevano con il porcellum o con l’italicum.
Tant’è. I tempi cambiano ma Sanremo resta. Ed eccolo qui il numero 65, al via martedì 10 febbraio in prima serata su Rai1, con Carlo Conti padrone di casa con Arisa, Emma Marrone e la fidanzata spagnola di Raoul Bova, Rocio Munoz Morales, dopo due edizioni con Fazio e Littizzetto, e ascolti in calo, ma già dal 2000. “Sarei felice di doppiare la media di Rai1 che è del 19% – dice il direttore di rete Giancarlo Leone nella conferenza stampa di apertura della kermesse – quindi arrivare al 38% che è più o meno lo share dell’anno scorso”. Sarà un Festival pacifico, pare, senza polemiche e botte di adrenalina, noioso dunque, probabilmente. D’altronde “il clima perturbato politicamente degli ultimi tre anni del resto non c’è – dice ancora Leone citando i “polemici” Celentano, Crozza e Grillo – sono giorni bellissimi di grande serenità”. Sarà. “Il clima è dei migliori – insiste Conti – e il festival è forte perché riesce a riunire le famiglie italiane” e poi nonna e nipote, intelligente e meno intelligente, operaio e imprenditore e “l’eleganza non mancherà e neanche il buon gusto che provo a mettere in tutti i miei programmi”. E così sia.
20 i Big, quasi tutti a cantar d’amore: Annalisa, Malika Ayane, Bianca Atzei, Biggio e Mandelli (I soliti idioti), Alex Britti, Chiara, Dear Jack, Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette), Lara Fabian, Lorenzo Fragola (vincitore di XFactor), Irene Grandi, Gianluca Grignani, Il Volo, Marco Masini, Moreno, Nek, Nesli, Raf, Anna Tatangelo, Nina Zilli. Canteranno 10 a sera, giovedì faranno cover e in finale arriveranno in 16, il vincitore sarà decretato sabato.
8 le nuove proposte: Amara, Serena Brancale, Giovanni Caccamo, Chanty, Kaligola, Kutso, Enrico Nigiotti, Rachele. Che quest’anno “saranno in testa – assicura Conti – non più relegate a tarda notte, e si batteranno come in un torneo calcistico dai quarti, mercoledì e giovedì, alla finale di venerdì”.
Tanti gli ospiti e i superospiti qui in ordine sparso di apparizione e genere: Al Bano e Romina, Tiziano Ferro, Imagine Dragons, Alessandro Siani, la famiglia Anania di Catanzaro (la più numerosa d’Italia con 16 figli), Saint Motel, Ed Sheeran, Luca e Paolo, la drag queen austriaca trionfatrice dell’Eurofestival Conchita Wurst e “da quest’anno il vincitore di Sanremo potrà rappresentare l’Italia all’Eurovision Contest” annuncia patron Carlo, Will Smith e Margot Robbie, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, il medico di Emergency guarito dall’ebola Fabrizio Pulvirenti, Enrico Ruggeri per celebrare i 50 anni della Nazionale Cantanti e pure per ricordare Gaber, Jannacci e Faletti con la canzone Tre signori, una sorpresa per ricordare Pino Daniele e Mango, Giorgio Panariello, Charlize Theron, Spandau Ballet, il cast del musical di Romeo e Giulietta, quello di Braccialetti Rossi, la PFM con la banda musicale dell’Esercito.
Sul web il Dopo Festival con Saverio Raimondo e Sabrina Nobile.