Metti due uomini come Edoardo (il serbo Miki Manojlovic tra gli attori preferiti di Emir Kusturica) che fa il compositore, solo che adesso è in crisi creativa e pure affettiva con una nostalgia perenne per la figlia, per cui decide di prendersi una pausa, come si suol dire, e andarsene un annetto in Spagna in una piccola città del sud; e come Emilio (Eduard Fernàndez) che lì ci vive assieme a Luisa, una mucca depressa, almeno così dice lui, innamorato non rivelato di Victoria (Laia Marull), una donna piccolina e spesso agitata che gestisce un’agenzia di viaggi e sopporta e asseconda il padre, un ex generale che si crede ancora la comando di una caserma, apparentemente omofobo e razzista ma poi… e metti quattro donne a cominciare proprio da Victoria, senza scordare la mucca si intende, ed ecco Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, terzo lungometraggio di Anna Di Francisca dopo La bruttina stagionata e Fate un bel sorriso, regista e sceneggiatrice milanese passata dal piccolo al grande schermo, in sala con Mariposa cinematografica da giovedì 8 giugno. Una commedia italiana che sa tanto di spagnolo, decisamente corale, e non è un caso che usiamo questo termine anche perché in Due uomini, quattro donne e una mucca depressa tutto gira attorno al coro di una chiesa, chiassosa, un po’ sconclusionata all’inizio, con blocchetti separati che ci metti un po’ a mettere insieme, ma poi piacevole, anche se dal titolo ci saremmo forse aspettati un po’ di follia e divertimento in più. Ma le altre donne del titolo? Le altre sono Julia (la madrilena Maribel Verdù di Y tu mamá también di Alfonso Cuarón e de Il labirinto del fauno di Guillermo del Toro), bellissima, con un matrimonio lasciato a metà come del resto tutto ciò che fa, almeno a sentire lei, ad esempio gli studi, ad esempio il canto; poi c’è Manuela (Gloria Muñoz) che si dà al volontariato e a un sacco di iniziative socio culturali ma ha qualche problema a fare ancora sesso con il marito; e sua figlia Marta (Ana Caterina Morariu che impazza in TV) che passa le notti a guardare le stelle perché fa l’astronoma che tanto sua figlia invece gliela guarda la madre; ma ce ne sono anche altre di donne in Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, come Sara, lesbica non dichiarata per paura, che sta sempre con Marta ma ama un’altra che se n’è andata via; la figlia di Edoardo che arriva invitata da Emilio e impara lo spagnolo con Pablo che intanto impara il sesso. E poi ci sono Irma, la cameriera muta (?) con un amore per un torero che non dimenticherà mai e Carlos, ex marito di Julia che fa il barbiere e dispensa consigli, due personaggi che non avresti mai pensato di mettere vicini, così come non avresti mai pensato di vedere nello stesso film Serena Grandi, che vediamo anche in teatro in Molto rumore per nulla e che presto rivedremo in TV in Furore 2, e Neri Marcorè, e invece eccoli proprio nei panni di Irma e Carlos. Ed ecco le nostre videointerviste a Serena Grandi e Neri Marcorè:
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