Da Cechov a Lucio Aiello, da Dostoevskij a Teresa Mannino, da Ariosto e Boccacio a Maurizio De Giovanni e Igor Esposito, da Eduardo a Zeller. Ricca e varia la nuova stagione stagione dell’Ambra Jovinelli di Roma presentata questa mattina. Ricca come sempre, varia un po’ più del solito, per questo il claim di quest’anno è Tutta un’altra storia, perché, come ha detto la direttrice artistica Fabrizia Pompilio (qui il video) “l’Ambra Jovinelli è un teatro popolare e noi vogliamo avvicinare questa frequentazione popolare anche a progetti dal profilo molto alto, come i grandi classici, mantenendo però anche la nostra linea tradizionale che è quella della comicità. Ma ciò che si vedrà, sia Zio Vanja o Delitto e Castigo, non sarà mai uguale a ciò che si potrà vedere in una programmazione teatrale tradizionale, perché avranno sempre quel quid per il quale noi li abbiamo scelti, ovvero saranno sempre rispolverati e rivisti in una prospettiva e con una sensibilità contemporanea che riesce a farci godere di quegli elementi universali per cui sono diventati, appunto, dei classici”.
Ci sarà allora dal 23 novembre Biagio Izzo con Dì che mi manda Picone, per le feste arriveranno Gianfelice Imperato e Carolina Rosi con l’eduardiana Non ti pago diretta da Luca De Filippo; ad accompagnarci nell’anno nuovo torneranno i quattro mattatori nati come gruppo proprio all’Ambra Jovinelli a parlare e a sparlare di tutto un po’, o A ruota libera, se preferite, tra musica e vita vissuta ovvero Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Sergio Rubini; e torneranno pure Pierfrancesco Favino stavolta con La notte poco prima della foresta di Bernard Marie Koltès, spettacolo tosto sul potere e sulla solitudine; e poi Isabella Ferrari e Iaia Forte, bionde sorelle nella black comedy Come stelle nel buio di Igor Esposito; Francesco Montanari e Vinicio Marchioni, di nuovo insieme dopo tanto tempo, qui in una riedizione di Zio Vanja di Cechov con la regia dello stesso Marchioni. A primavera poi Stefano Accorsi e Marco Baliani con ben tre spettacoli per un mese intero, avvicineranno il pubblico, proprio secondo la linea artistica del teatro citata in apertura, a tre grandi della nostra letteratura, con spettacoli colti e popolari assieme: Favola del principe che non sapeva amare da Lu Cunto de li Cunti di Gianbattista Basile, Giocando con Orlando, e quindi con Ariosto, e Decamerone vizi, virtù e passioni dal Decamerone di Boccaccio. A seguire un’onda alterna tra il serio e il faceto con la stand up comedy di Antonio Ornano in Horny per poi tornare al classico con Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio in Delitto e Castigo di Dostoevskij, di nuovo la leggerezza con Teresa Mannino in Sento la terra girare per chiudere con Serena Autieri e Tosca D’Aquino dirette da Vincenzo Incenzo nella nuova commedia degli equivoci firmata da Maurizio De Giovanni dal titolo Ingresso indipendente. Ma ad aprire la nuova stagione dell’Ambra Jovinelli saranno il 2 novembre Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere diretti da Piero Maccarinelli ne Il padre di Florian Zeller di cui ci hanno parlato loro stessi. Ecco le nostre videointerviste a Lucrezia Lante della Rovere e ad Alessandro Haber: