La follia d’amore, tema principe di tanti classici e opere, dall’Orlando che diventa furioso alla Lucia di Lammermoor che si trasforma in un’assassina, così come accade a Otello, accecato dalla gelosia. Anche Milton va fuori di testa al solo sospetto che la ragazza che ama possa aver amato il loro più caro amico e non lui, e si dimentica della guerra, persino del suo essere un partigiano, ossessionato soltanto dal ritorno a quella villa dove un tempo splendeva il sole e pure Fulvia, a rischio di essere ammazzato. Perché la sua, anche se siamo nel 1943 e i fascisti stanno distruggendo il paese, è Una questione privata. Una questione privata è il nuovo film di Paolo e Vittorio Taviani che tornano alla Festa del Cinema di Roma, a due anni da Maraviglioso Boccaccio, a presentarlo in anteprima a cinque giorni dall’uscita in sala prevista per mercoledì 1 novembre, portando, seppur liberamente, sul grande schermo il romanzo omonimo di Beppe Fenoglio, pubblicato postumo da nel 1963. “La storia è un luogo comune – dice Paolo Taviani (qui la videosintesi della conferenza stampa) – cioè il triangolo amoroso: lui, lei, l’altro, vista mille volte in film orrendi e in altri straordinari, è una storia vecchia. Nuovo dev’essere l’autore che riprende questi temi e li fa vivere con sentimenti suoi e contemporanei. Perché quei fascisti stanno tornando, stanno provando a tornare”. Ad interpretare Milton, un ragazzo colto, fissato con l’inglese (per questo lo chiamano così) e un po’ chiuso, è una garanzia del nostro cinema, Luca Marinelli, che presto vedremo anche in una serie TV firmata niente meno che da Danny Boyle, anche se l’attore romano non conferma, ma neanche smentisce, nella nostra videointervista che trovate a fine articolo, ma il baffo tradisce….È lui il vero protagonista di Una questione privata, folle come già è stato più volte sul grande schermo, la miccia insinuata da poche confuse parole della custode della villa dove i tre amici – lui, Fulvia, interpretata da Valentina Bellè, e Giorgio, cui dà vita Lorenzo Richelmy – sono stati a loro modo felici, i ragazzi quasi stregati da quella giovane donna ambigua, sensuale e provocatrice, ma lui, Milton, molto di più di Giorgio. E la ricerca spasmodica di uno scarafaggio nero, ovvero un prigioniero fascista, da scambiare con l’amico arrestato, una missione pericolosissima se non suicida, è anche, e soprattutto, per poter finalmente scoprire la verità ascoltandola dalla voce di Giorgio. “Gli altri lo vedono come un eroe che sta tentando di andare a liberare il suo amico – ci racconta Luca Marinelli – mentre lui in realtà deve sapere, quindi in lui c’è una lotta gigantesca. Ed è straziante vedere come la guerra dia un’accettata al tempo, lo ferma, lo ingrigisce e diventa tutto annebbiato e freddo”. Così vediamo la parte contemporanea della storia, immersa in una fitta nebbia e scrosciante di pioggia tra raffiche di mitra, bombe, e bambine che dormono accanto ai genitori morti, mentre nei flashback dei giorni sereni trionfano sole e luce. La nostra videointervista a Luca Marinelli:
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