Lei non vuole più saperne di lui, lo ha denunciato e lui dovrebbe starle lontano, invece la perseguita e nessuno fa niente. Una sera l’aspetta davanti casa, la strattona, le tira un ceffone e la butta a terra, poi si ripresenta con i fiori, lei tentenna, poi acconsente a farlo entrare in casa. Lei muore. Uccisa in attesa di giudizio è il cortometraggio di Andrea Costantini interpretato da Ambra Angiolini e Alessio Boni e presentato alla Festa del Cinema di Roma. Voluto dalla Fondazione Doppia Difesa di Michelle Hunziker e dell’avvocato Giulia Bongiorno che dal 2007 si impegna in tutti i modi contro la violenza sulle donne, entrambe presenti all’evento così come Alessio Boni (qui il suo intervento alla conferenza stampa), Uccisa in attesa di giudizio, prodotto da Camaleo e Rhino Production, si ispira, facendone concretamente parte, alla campagna lanciata da Doppia Difesa provocatoriamente ma realisticamente intitolata Aspettando si rischia la vita. Mai più donne che muoiono in attesa di giustizia. Perché basta con i tempi lumaca della giustizia, perché basta con le donne che finalmente hanno imparato a denunciare ma restano inascoltate, che “esagerano”, che “tranquilla, è tutto sotto controllo” e poi finiscono massacrate o rovinate per sempre con l’acido. Doppia Difesa annuncia dunque una proposta di legge chiamata Codice Rosso che, proprio come in ospedale, significa priorità assoluta, da applicare alle denunce di donne per violenza, con tutta l’attenzione e la rapidità che ne consegue perché “una donna che rischia la vita non può essere una pratica messa sulla scrivania in attesa che qualcuno la apra” dice Giulia Bongiorno. Uccisa in attesa di giudizio è stato poi proiettato alla cena di gala organizzata per l’occasione cui hanno preso parte molti artisti tra cui Raoul Bova, Ursula Andress, Alessandra Amoroso, Fiorella Mannoia, Michela Andreozzi e Massimiliano Vado, Remo Girone, Andrea Osvart, Massimo Giletti, Ariadna Romero, Chiara Francini, le Ladyvette, e durante la quale si è svolta un’asta di beneficienza. La nostra videointervista a Michelle Hunziker:
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