“Quello che spero è di aver raccontato qualcosa che sia di aiuto a qualcuno che magari ha perso la speranza e che vedendo questo documentario dica ‘però se ce l’ha fatta lei ce la faccio anch’io”. Così Sandra Milo ci parla di Salvatrice. Sandra Milo si racconta, il documentario voluto e realizzato da Giorgia Wurth che con lei ha condiviso il palcoscenico nello spettacolo intitolato 100 mq, rimasta affascinata “da questa botta di energia che ti pervade appena la incontri” ci dice, da questa donna che nulla la ferma, neanche l’età, neanche un problema alla schiena per il quale sta per sottoporsi a un intervento chirurgico e non dovrebbe portare i tacchi, ma lei no, perché “se cominci a rinunciare a una cosa, poi rinunci a un’altra e a un’altra, invece non bisogna rinunciare a niente, mai” ci spiega nella nostra videointervista che trovate a fine articolo. Salvatrice perché questo è il vero nome di Sandra Milo, Salvatrice Elena Greco, nata a Tunisi da padre siciliano. Un fisico da maggiorata e una voce infantile, ancora oggi, ne hanno fatto una delle icone del cinema italiano degli anni Sessanta e non solo, di quello di Federico Fellini soprattutto, di cui lei si innamorò perdutamente e con il quale intrecciò una relazione che durò ben 17 anni, un amore che “tutt’oggi c’è, inalterato, come se fisse qua, un grande regalo che ho avuto dalla vita” ci dice Sandrocchia con un grande sorriso. Niente rimpianti, solo l’amore: “non potrei vivere senza, tutto il resto va e viene ma dell’amore non si può fare a meno”. E se le chiedi che film vorrebbe fare ti risponde “hai mai visto Harold e Maude? L’amore estremo a un’età estrema…” Salvatrice. Sandra Milo si racconta viene presentato sabato 4 novembre alla Festa del Cinema di Roma, dove oggi l’abbiamo incontrata assieme alla neo regista. Ecco la nostra videointervista a Sandra Milo e a Giorgia Wurth:
392