Il ciuffo più magico d’Italia entra, irriverente, nella Casa del Varietà per antonomasia, il Teatro Sistina. Arturo Brachetti arriva il 10 aprile a Roma con il suo spettacolo Brachetti che sorpresa! che ha già collezionato numeri da record: oltre 90mila spettatori nelle prime 70 tappe del tour nelle maggiori città italiane. L’illusionismo alimenta il viaggio nella fantasia degli spettatori presi per mano dallo straordinario trasformista accompagnato sul palcoscenico dalle performance applauditissime dei suoi amici: gli stralunati clown Luca&Tino che Le Figarò ha definito i nuovi Stanlio e Ollio, Francesco Scimemi, anche lui talentuoso illusionista e comico imprevedibile, Kevin Michael Moore, alter ego di Brachetti e il giovanissimo Luca Bono, giovane prodigio della magia internazionale. E a pochi giorni dall’appuntamento nella Capitale abbiamo incontrato l’artista torinese, un’occasione per parlare del suo lavoro. Ma non solo.
“Quando fai un one man show” mi ha detto un giorno Giorgio Gaber “per vincere devi portare in scena le tue sfighe, le cose belle e le cose brutte. E aveva ragione” racconta.
Nel viaggio per inseguire la maturità, filo conduttore dello spettacolo, c’è molto di autobiografico?
Ho 57 anni, ma una volta mentivo sulla mia età. Mi toglievo dieci anni, la correggevo su wikipedia. Dopo cinque o sei volte mi hanno multato, hanno detto di smetterla, ma io non l’ho ancora accettata. Nello spettacolo alla fine accetto la maturità, mentre nella vita reale il mio Peter Pan ancora la rifiuta.
Soddisfatto dei riscontri avuti finora da Brachetti che sorpresa!?
In 90 minuti, almeno 65-70 sono di applausi! Ci sono 15 numeri straordinari e c’è sempre una sorpresa dietro l’angolo. In un’ora e mezza c’è la meraviglia del ritorno all’infanzia condito da scenografia, costumi ed effetti speciali di livello internazionale.
C’è stato un apprezzamento finora che le ha fatto particolarmente piacere?
Ho ricevuto la mail di una donna trentenne che mi ringraziava perché ha visto la mamma, molto malata, uscire dallo spettacolo divertita: ‘non credevo a un effetto così magico’, ha scritto. Questo per me è meraviglioso. C’è poi chi dice che il nostro spettacolo dovrebbe essere rimborsato dalla mutua. Insomma, ti alzi con il culo che sorride, come dicono in Emilia Romagna, terra di grandi poeti.
Lo spettacolo che ha visto, ad esempio, un piacentino oppure un genovese è diverso da quello che vedrà uno spettatore del Sistina?
Assolutamente, no. Lo spettacolo è una macchina da guerra. Chi paga 50 euro, che sono tanti, deve vedere lo spettacolo che ha visto l’amico il giorno prima e questa è una filosofia internazionale. Non bisogna mungere gli spettatori. Perché il livello di attenzione è quello che è. Dopo un’ora e mezzo si abbassa. Tre ore di una torta zuccherosa sono nauseanti.
Che consiglio darebbe ai giovani per affermarsi nel mondo del lavoro, non solo in campo artistico?
Di andare all’estero dove la meritocrazia è più rispettata. Se non ti muovi nessuno viene a cercarti. Se vuoi vincere la lotteria, compra il biglietto. Io nel mio piccolo farò uno spettacolo alle 11 del mattino per i giovani liceali. L’ho voluto per portare il varietà ai ragazzi che lo devono scoprire e poi al Sistina dove i prezzi sono sempre alti. E poi perché quando li portano a teatro a vedere una pirandellata, poi non ci vanno più. Fateli invece divertire.
Perché affascina così tanto lo spettacolo con i giochi di illusionismo, di magia?
La magia ti crea una grande mentalità. Andare da A a B non è sempre il percorso più breve, quello funzionale e più ovvio. Magari per arrivare a B devi prima passare per Y. Tra i maghi si annoverano figure straordinarie come Orson Welles ad esempio, il principe Carlo, ma anche grandi chirurghi, tutti accomunati dallo stesso hobby.
Ha mai pensato Brachetti che se le dessero gli arresti domiciliari, lei, il più bravo trasformista del mondo, potrebbe facilmente dileguarsi?
Si, è vero, anche se potrei tranquillamente sopravvivere ad esempio senza uscire mai e facendo entrare le persone a casa mia che è un parco giochi pieno di sorprese. Farei pagare un biglietto di 15 euro, tra l’altro esentasse! Certe volte, quando non lavoro, anche se dalla finestra posso ammirare la Mole Antonelliana, mi annoio. Allora mi vesto da prete a vado a comprare il Viagra in farmacia per far divertire la farmacista. oppure mi metto una parrucca e vado in discoteca. Non mi riconoscono nemmeno gli amici”.
Brachetti che sorpresa! resterà al Sistina fino al 26 aprile. Poi sarà a Pescara, al Teatro Massimo, il 28 e 29 aprile. A grande richiesta il tour tornerà a Torino dal primo al 3 maggio.