Palermitano, 31 anni, Dario Aita la sua grande popolarità televisiva la deve probabilmente proprio a Questo nostro amore che debutta con la terza stagione intitolata Questo nostro amore 80 la domenica di Pasqua per poi continuare di martedì, 6 doppie puntate dirette da Isabella Leoni in prima serata su Rai 1 dedicate alle famiglie Costa Ferraris e Strano ben dieci anni dopo l’ultima stagione. Era infatti il 2012 quando a Dario Aita venne affidato il ruolo di Bernardo Strano, figlio di Teresa e Salvatore (qui le nostre videointerviste a Manuela Ventura e Nicola Rignanese), che si innamora, ricambiato, di Benedetta (qui la nostra videointervista a Aurora Ruffino), figlia di Anna e Vittorio (qui le nostre videointerviste a Anna Valle e Neri Marcorè). E anche se poi per lui arrivarono L’allieva, La mafia uccide solo d’estate e Il Cacciatore dove lo vediamo proprio in questi giorni su Rai 2, mentre presto lo vedremo nel nuovo film di Daniele Vicari Prima che la notte nel ruolo di Claudio Fava, non sbagliamo se diciamo che Dario Aita con Bernardo Strano c’è cresciuto: “noi attori quasi non ce la sentiamo la nostra età – ci spiega lui stesso nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – poi arrivano dei personaggi che seguiamo per più stagioni e ci confrontiamo con il fatto che anche noi siamo cresciuti, ed è una bella scoperta, il personaggio di Bernardo mi ha messo anche di fronte a delle responsabilità notevoli riguardo a certe scelte legate alla maturità”. Eppure Dario e Bernardo non hanno davvero nulla in comune, tanto che quando gli chiediamo come si vede tra dieci anni, ci risponde come un Peter Pan: “io mi vedo sempre uguale, come mi fossi fermato a 25 anni, e fra dieci anni sarà ancora così, venticinquenne per la vita, tutto il contrario di Bernardo che invece è sempre stato un uomo, sin da giovanissimo, si è sempre assunto le proprie responsabilità, una grande dimostrazione di essere maturo, adulto, però questo si scontrerà con Benedetta che invece ha un animo più leggero”. Insomma se Bernardo è tutto casa e famiglia e ama fermarsi, Dario Aita è in continuo movimento, e non parlargli di stabilità: “chi fa l’attore non può amare la stabilità perché il nostro è per eccellenza il lavoro dell’instabilità – ci dice ancora – siamo costretti a viaggiare continuamente, a trovarci sempre a confronto con nuove esperienze lavorative, con nuove persone, con nuovi luoghi e se non ami la novità può essere profondamente destabilizzante, anche sentimentalmente, infatti molto spesso gli attori si accoppiano tra di loro perché ci si capisce a vicenda”. Chiaro, no? Ecco dunque la nostra videointervista a Dario Aita:
714