Si fa presto a dire “mi manchi come l’aria” o “così bello da mancarti il respiro”… Ma quanti di noi possono davvero capire che cosa vuol dire restare senz’aria e avere la sensazione di non farcela, annaspando nella disperata ricerca di qualcosa che non si vede ma che ha il potere di mantenerci in vita? Non è semplice raccontare al cinema il disagio e il dolore senza cadere nella retorica dei luoghi comuni. Ci ha provato Brando De Sica portando sul grande schermo una malattia spesso sottovalutata eppure a volte invalidante come l’asma in un cortometraggio intitolato, e non poteva essere altrimenti, Aria. Scritto con Ugo Chiti e realizzato in collaborazione con Woolcan, Aria è diretto principalmente ai giovani perché sono loro i più refrattari ad ammettere il problema, a riconoscerlo come una malattia vera e ad accettare le terapie necessarie, a volte per vergogna, per timore di essere emarginati, per solitudine. Per questo Aria entra nel loro mondo e racconta di loro e delle loro passioni, e per questo viene presentato dallo stesso regista Brando De Sica domani mattina, domenica 22 luglio, alla 48esima edizione del Giffoni Film Festival, nell’ambito della sezione Masterclass Classic.
Il cinema è emozione, dunque Aria parte da lì, dal vissuto emozionale dei ragazzi afflitti da questa malattia che spesso si sentono intrappolati e senza alcuna via d’uscita, che alzano barriere contro il mondo perché si percepiscono come diversi, inadeguati, incapaci, sensazioni che possono però trasformarsi in spinta e motivazione a reagire e a vincere la lotta contro l’aria che non c’è, ritornando a respirare e a vivere, ed è a questo che punta la storia. La protagonista è Demetra Bellina (Di padre in figlia, Youtopia) nel ruolo di una ragazza che soffre della cosiddetta fame d’aria, ed è ancora più complicato se oltre a respirare, camminare e parlare vuoi anche ballare: per lei è sempre più difficile compiere gli esercizi imposti dagli insegnanti, insensibili peraltro, nei confronti della sua condizione, facendo finta di nulla e nascondendo agli altri e a se stessa il problema. Ecco che allora lei e le altre con il suo stesso problema, si sentono sole, inette, impotenti nel vincere sfide quotidiane che per altri sono semplici prove quotidiane. Sarà soltanto il riconoscere il proprio stato e la propria necessità di aiuto a riportarle al mondo, alla vita e alla luce.
Aria ha ottenuto il patrocinio di FederASMA e ALLERGIE Onlus, Federazione Italiana Pazienti, ed è il clou della campagna di sensibilizzazione Follow The 1 promossa da MSD Italia per i 20 anni di impegno nella cura dell’Asma, per sensibilizzare e informare che in Italia soffrono di fame d’aria oltre due milioni e mezzo di persone, ma sono meno del 14% quelle che beneficiano di una terapia continua, e tra queste molti giovani bloccati da ansia, depressione, frustrazione e vergogna. Di seguito il trailer di Aria: