Amici come prima è un cinepanettone ma non è un cinepanettone. E soprattutto è il film della réunion tra Christian De Sica – che lo dirige anche coadiuvato dal figlio Brando, oltre ad averlo scritto con Fausto Brizzi – e Massimo Boldi, che si sono tenuti lontano l’uno dall’altro per ben 13 anni dopo niente meno che 23 cinepanettoni, appunto, girati assieme. E se la lontananza a volte fa bene, c’è da dire che mai come in questo caso il detto risulta veritiero.
Amici come prima – che gioca con il titolo sul rapporto ritrovato tra i due attori – ha indubbiamente qualcosa del cinepanettone, come del resto ammette lo stesso Christian De Sica (qui trovate il video della conferenza stampa cui hanno partecipato Christian De Sica, Massimo Boldi, Lunetta Savinio, Regina Orioli e Francesco Bruni), intanto perché esce alla vigilia delle feste, esattamente mercoledì 19 dicembre con Medusa, poi per la classica coppia del genere, e certo anche per qualche pacca sul sedere, un paio di siparietti spintarelli e una manciata di innocenti parolacce lanciate qua a là, ma stavolta c’è qualcosa di più ed è un qualcosa di molto piacevole. C’è, tanto per cominciare, un tema molto attuale e per nulla divertente che è il restare senza lavoro oltre una certa età: essere licenziati non è certo piacevole neanche da giovani, ma quando ti vai a presentare ai colloqui con tanto di 8 lingue parlate e un curriculum di tutto rispetto e ti rispondono che no, il lavoro non te lo danno semplicemente perché sei troppo vecchio, è senza alcun dubbio peggio. Altro tema importante toccato, e senza volgarità, è quello della sessualità: nel film ci sono dei trans ma nessuno di loro viene in qualche modo offeso o deriso, anzi. Lo stesso quando il giovane aspirante rapper decide di non nascondere più la sua omosessualità, grazie al consiglio di Francesco Facchinetti in persona e soprattutto di suo padre. E poi c’è il tema dell’amicizia, quella vera, che valica i confini sociali e personali e che non è soltanto quella per andare tutti insieme a passare il Natale a Cortina o ai Caraibi. Ma soprattutto è la recitazione che è diversa, quella di De Sica in particolare, più vicina alla commedia più classica piuttosto che al più classico del cinepanettone, strizzando l’occhio a film come Mrs. Doubtfire e Quasi amici.
Christian De Sica interpreta Cesare Proietti, direttore capace e scaltro di un hotel di lusso di Milano di proprietà di Massimo Colombo interpretato da Massimo Boldi, un settantenne ricco sfondato ed eccentrico che oltre ad amare in maniera verace le donne, tanto che invece della badante vorrebbe una escort, è così pigro da vivere su una sedia a rotelle lasciando che tutto lo credano invalido. Quando Luciana (Regina Orioli), la figlia arpia di quest’ultimo, decide di vendere tutto ai cinesi, Cesare viene licenziato e per continuare a mantenere la moglie Carla (una fantastica Lunetta Savino) attaccata certo più che a lui ai suoi soldi, e il figlio Matteo (Francesco Bruni) che vuole incidere il suo primo brano, con l’aiuto del suo collega e amico Marco (Maurizio Casagrande) si traveste da donna per entrare nelle grazie di Massimo e fargli da badante. Un rapporto, il loro, destinato a crescere fino a diventare importante, se non decisivo, per la vita di entrambi. Ruoli azzeccati, storia credibile, volgarità tenute abbastanza a bada e anche se non si ride a crepapelle si sorride un bel po’. Certo da preferire al cinepanettone tradizionale, quello con cineuvetta e cinecanditi, tanto per intenderci. Il nostro videoincontro con Christian De Sica e Massimo Boldi: