E se Eden è il luogo neutrale, il limbo di scambi e contatti un tempo forti e oggi apparentemente fragili e in estinzione nell’era della rete, del digitale e del virtuale, Antropomorfi è quel bisogno ritrovato del contatto tra corpi, diretto, fisico e collettivo come il benessere, di uno spazio reale condiviso e da condividere, dove spingersi al limite della propria forza e del movimento da vivere direttamente, in prima persona, con naturalezza e spirito libero, tra parole e coreografie.
Antropomorfi è il titolo della seconda edizione del Festival di danza contemporanea Eden che si svolge dal 22 al 26 aprile al Teatro dell’Orologio di Roma, nato da un’idea dei giovani operatori culturali under 30 Gianluca Cheli e Gianni Parrella, in collaborazione con lo stesso teatro e con A.T.C.L, l’Associazione Teatrale fra i comuni del Lazio. Il Festival non è che una storia unica raccontata da coreografi e collettivi artistici e fatta di video, narrazione e interazione con il pubblico, prima e dopo la performance, così da conoscere meglio l’artista e il suo cammino.
Si comincia mercoledì 22 aprile con la danza, il teatro e il circo di Piergiorgio Milano, danzatore e coreografo trentunenne, e il suo Pesadilla, che vuol dire incubo, show vincitore del Premio Equilibrio 2014, un collage di studi coreografici e teatrali sulle attività più naturali e comuni del quotidiano come svegliarsi, lavorare e dormire, attraverso problematiche quali insonnia, narcolessia, sonnambulismo.
So continua giovedì 23 aprile con Zaches Teatro e Il fascino dell’idiozia, Premio Miglior Spettacolo al TeatarFest di Sarajevo, prima tappa della Trilogia della Visione che comprende l’analisi dell’opera pittorica di tre artisti, dedicata, la prima, alle Pitture Nere di Goya portate in scena tra luce, suono e movimento. Regia, coreografia e drammaturgia del suono di Luana Gramegna, con Andrea Lorena Cianchetta, Martina Garbelli, Enrica Zampetti.
Venerdì 24 aprile è la volta di Luisa Cortesi in anteprima nazionale con il primo studio di On the other hand, in scena una donna e tutte le donne del mondo.
Sabato 25 aprile di Claudia Catarzi in prima romana con Qui, ora, un impermeabile grigio da indossare lentamente scandendo il tempo e il silenzio nel desiderio di liberarsi e scoprirsi nella propria umana presenza. E anche di Helen Cerina con due spettacoli: Shell, primo studio in anteprima nazionale, quel danzare bendata a percepire tempo e spazio come un guscio di chiocciola che si orienta con il tatto, alla scoperta di confini e limiti tra spazio interno ed esterno del corpo; e la prima romana di Du liebst mich zu viel, indagine sulla disconnessione, sia come ispirazione per la ricerca sul movimento sia come modo per strutturarlo dove “affronto nozioni di presente/presenza, passato/assenza/fantasmi” dice l’artista.
Si chiude domenica 25 aprile con Zerogrammi in La grammatica delle nuvole, riscrittura da Alice nel paese delle meraviglie di Carrol, una caduta all’indietro in un paese delle meraviglie che aspetta tutti noi con i suoi personaggi improbabili e strampalati. Progetto, regia e coreografia di Stefano Mazzotta, con Chiara Guglielmi, Chiara Michelini e Stefano Roveda.