“Churchill aveva la straordinaria capacità di esercitare il mestiere della politica per preparare il futuro e non per gestire il presente, e già questa è una piccola lezione”. Così Giuseppe Battiston sul celebre primo ministro britannico e grande leader politico che, dopo Ravenna, Cuneo, Udine, Salerno, Napoli, e Catanzaro l’attore friulano, assieme a Maria Roveran, porta in scena a Roma, all’Ambra Jovinelli, da mercoledì 13 a lunedì 15 febbraio in Winston vs Churchill, per la regia di Paola Rota, per poi proseguire la tournée nei teatri veneti, emiliani e pugliesi. Winston vs Churchill perché lo spettacolo tratto dal libro Churchill, il vizio della democrazia di Carlo Gabardini, porta sul palcoscenico sia l’uomo che il politico – così come un grande e irriconoscibile Gary Oldman ha fatto per il grande schermo ne L’ora più buia di Joe Wright – la sua personalità e la sua lungimiranza. Un personaggio peraltro molto teatrale, sfaccettato e spesso spiazzante, con un privato ricco di vizi e di passioni, noto per la sua ironia e per i suoi aforismi quanto per il suo whisky e i suoi sigari, per le sue urla e la sua tosse, quanto per la sua “capacità di vedere nell’Europa una risorsa preziosa” aggiunge Giuseppe Battiston nella nostra videointervista, trasformatasi immediatamente in un monologo:
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