Approda all’Ambra Jovinelli di Roma dove resta in scena fino al 24 marzo il Misantropo di Moliere con Giulio Scarpati nei panni del protagonista Alceste: “un uomo che si innamora di una donna completamente diversa da lui” ci racconta lui stresso nella nostra videointervista. Donna che si chiama Celimene e che è interpretata da Valeria Solarino, a riproporre dunque la coppia di Una giornata particolare e non solo: “l’idea è quella di fare come si faceva una volta, ovvero le compagnie fatte di un nucleo di attori che erano sempre gli stessi, e che diventavano un marchio” ci dice ancora Giulio Scarpati. Anche la regia è sempre quella di Nora Venturini. In scena anche Blas Roca Rey, Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Federica Zacchia, Mauro Lamanna e Matteo Cecchi. Commedia e tragedia al tempo stesso, Misantropo racconta dunque la storia di uomo puro, innamorato e sincero che combatte contro quel fingere che è anche dei nostri tempi, perché “la bellezza dei classici è che sono di una grandissima attualità – commenta Scarpati – e Misantropo parla dell’ipocrisia e della difficoltà di vivere in società, e di come scegliere tra il dire sempre la verità e non dirla”. “Nella sua urgenza di chiarirsi con Célimène, che gli sfugge e evita il confronto, spazzando via ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno – aggiunge Nora Venturini – contraddittorio sino al parossismo. Alceste è un uomo come noi: si indigna per ciò che desidera, soffre nella testa e nella carne, muovendosi in una società dove l’apparenza prevale sui valori. Lo stesso vale per Celimene, signora dei salotti, attorniata dalla sua corte mondana, che non vuole rinunciare a niente, né all’amore esclusivo di Alceste, né al gioco seduttivo con una schiera di pretendenti. Proprio la loro incompatibilità è la molla che li spinge l’uno verso l’altra. Tragici e comici insieme, Alceste e Celimene sono nostri contemporanei come coppia sentimentalmente impossibile: non si capiscono ma si amano, si sfuggono ma si cercano, si detestano eppure faticano a separarsi. Sono un uomo e una donna di oggi, con torti e ragioni equamente distribuiti, protervi nel non cedere alle richieste dell’altro, attaccati tenacemente alle proprie scelte di vita, in perenne conflitto tra loro”. La nostra videointervista a Giulio Scarpati:
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