Ci può essere un Aldo senza Giovanni e Giacomo? Evidentemente sì se Aldo, che di cognome fa Baglio, riesce a scrivere una storia, assieme a Valerio Bariletti e Morgan Bertacca, interessante, attuale, intelligente e divertente come quella di Scappo a casa, in sala dal 21 marzo con Medusa, ergendosi a protagonista assoluto – e per la prima volta da solo – ma affidando saggiamente la regia a qualcun altro, a Enrico Lando per la precisione (I soliti idioti, Quel bravo ragazzo), perché “io non sono un regista – dice Aldo Baglio – e avevo paura di affrontare troppe responsabilità insieme per cui volevo un regista pratico e affermato e Lando è stato per me un appoggio importante, anche se poi abbiamo fatto le cose insieme, e non è detto che un giorno lo farò”. Del trio poi assicura che non c’è stato alcuno scioglimento ma solo un anno sabatico in cui ognuno ha fatto altro – Giacomo il teatro, Giovanni un libro e lo spettacolo Adrian con Celentano – tutte esperienze da singoli che secondo Aldo arricchiranno la loro nuova esperienza in tre, e cioè il nuovo film che è già scritto e che Aldo, Giovanni e Giacomo gireranno durante l’estate.
Scappo a casa, uno “spaghetti estern” come ama definirlo il protagonista viste le tante citazioni a Sergio Leone (e anche allo stesso trio), ma anche una sorta di romanzo di formazione on the road, racconta del cambiamento di un uomo che dalla sua ossessione di sembrare e apparire ciò che assolutamente non è, passa ad una consapevolezza profonda di sé e degli altri nel momento in cui sprofonda, suo malgrado, in una situazione paradossale che lo metterà letteralmente e praticamente al posto di coloro che ha sempre denigrato. Detta così sembra una storia noiosa e pesante, invece tutt’altro: Michele, questo il nome del protagonista interpretato da Aldo Baglio, vive praticamente sui social dove si mostra con i capelli (che non ha), sempre abbronzato, a bordo di macchine di lusso (“prese in prestito” dall’officina della concessionaria dove lavora come meccanico). possibilmente in compagnia di ragazze appariscenti, sprezzante con chiunque non faccia (o non sembri) come lui, arrogante al parcheggio, cinico con i più deboli, come i venditori di fiori ai semafori, per non parlare dei neri che “sono contagiosi e ci attaccano la negritudine” dice, e dei poveri, che se stanno ridotti male è solo colpa loro. E qualche pillola gentilmente offertagli da un farmacista amico e compiacente (Giovanni Esposito) fa il resto. Ma cambiare fortunatamente si può, solo che ci vuole una spinta, un caso, una situazione, che per Michele sarà quella di un viaggio inaspettato a Budapest al posto del suo collega infortunato (per colpa sua ovviamente) interpretato da un divertente Rocco Barbaro. Tra equivoci e incontri inaspettati quanto fondamentali per la sua evoluzione, come quello con dei migranti in fuga, con poliziotti incapaci o, peggio, votati al caporalato, con furbe e meravigliose ragazze nere, si troverà, come detto, al posto di coloro che ha sempre disprezzato, provando quindi sulla sua pelle (bianca o nera?) ciò che provano loro, in una botta di empatia che, per quanto imposta, sarà il ceffone che lo risveglierà dal torpore e dall’inutilità di una vita vacua e superficiale, portando alla luce i suoi pregi sconosciuti, fino ad allora, persino a se stesso. Tutto ciò attraverso la comicità tipica di Aldo, tra battute e gag. E anche il finale non è affatto scontato. Così come la colonna sonora degli Oblivion. Nel cast di Scappo a casa Jacky Ido, Fatou N’Diaye, Angela Finocchiaro, Hassani Shapi e Lana Vlady. La nostra videointervista a Aldo Baglio: