Gomorra 4 riparte venerdì 29 marzo su Sky Atlantic da dove era finita Gomorra 3, con Genny Savastano (Salvatore Esposito) ancora sotto choc e nelle orecchie le voci di quella drammatica notte sulla barca di Enzo Sangue Blu (Arturo Muselli) nel golfo di Napoli: ha dovuto ammazzare Ciro (Marco D’Amore), il suo amico di sempre, suo fratello, il suo consigliere, ma mors tua vita mea recita il detto che come nessun altro si addice meglio alla situazione: uno dei due doveva sparire, così voleva Sangue Blu che si è ripreso il regno che era del nonno e tutti e due tra i piedi proprio non li voleva. E poi “se non ammazzi verrai ucciso, questa la sintassi del nostro tempo” dice Roberto Saviano, autore del romanzo da cui è stata tratta la fortunata serie, prodotta da Sky con Cattleya e Fandango. E Ciro ha scelto per lui, si è sacrificato, ha espiato così fino all’ultimo il suo debito, lui che aveva ucciso sua moglie, che aveva provocato la morte di sua figlia, che si era fatto fantasma per poi tornare a sostenere proprio i ragazzi di Sangue Blu a farsi una reputazione e lo stesso Enzo a riappropriarsi del vecchio impero di famiglia, perchè la vita è strana e la camorra ancora di più. Ciro dunque è morto per davvero – anche se i suoi fan non ci vogliono credere fino all’ultimo ma, credete a noi, è morto, amen – e Genny dovrà fare i conti con la sua assenza, con un vuoto che lo fa vacillare, con un dolore che anche i cattivi provano. Così Genny cambia, ma cambia davvero? “Genny subirà un’ennesina trasformazione che lo porterà a cercare di cambiare vita entrando in un mondo che non è suo e che potrebbe snaturarlo – ci rivela Salvatore Esposito che lo interpreta nella nostra videointervista – ma c’è un grande conflitto tra ciò che è la sua natura di criminale efferato e la maschera che sta indossando, quella di papà amorevole e imprenditore che vuole creare qualcosa che non è mai stato fatto prima…” Genny dunque si trasforma, passa il testimone di Secondigliano a Patrizia (Cristiana Dell’Anna), “l’unica persona cui lui può affidare questo compito importante” ci dice ancora Salvatore Esposito, si appoggia ai Levante, parenti di Donna Imma, sua madre, ammazzata dallo stesso Ciro, si veste bene, entra nell’imprenditoria, lo fa per sua moglie Azzurra (Ivana Lotito) e per suo figlio Pietro, dunque diventa onesto? Anche no. Buono? Nemmeno. La brace cova sotto la cenere, sempre accesa, pronta a esplodere nell’incendio più rosso sangue che ci sia.
Gomorra 4 dunque si sposta ancora, stavolta nelle campagne di Napoli, e poi anche a Londra, Bologna e Reggio Emilia. 12 episodi nuovi di zecca, i primi quattro diretti da Francesca Comencini che è anche supervisore artistico, l’11 e il 12 da Claudio Cupellini, il 7 e l’8 da Enrico Rosati e il 9 e il 10 da Ciro Visco. E il 5 e 6 da Marco D’Amore. Già perché Ciro è davvero l’Immortale e se non lo ritroviamo davanti alla macchina da presa, eccolo dietro, ma non solo: “Ciro ci sarà in due aspetti – ci rivela Marco D’Amore nella nostra videointervista – anche come anima del personaggio che ho interpretato, comunque presente nel racconto dei protagonisti di questa quarta stagione”. Per Marco D’Amore, già ottimo regista teatrale, oltre che interprete, Gomorra 4 segna l’esordio alla regia televisiva, impegno che proseguirà anche con l’atteso spin-off su Ciro Di Marzio: “un progetto molto ambizioso che affonda le sue radici indietro nel tempo e che tra poco vedrà la luce” ci rivela lui stesso. Partirà dal suo essere chiamato l’Immortale quando da bambino sopravvisse al terremoto del 1980, fino, immaginiamo, all’inizio di Gomorra. E sul sacrificio di Ciro a favore di Genny, Marco D’Amore ci ricorda che “I sacrifici vale la pena di farli quando ami qualcuno, e la sintesi delle prime tre stagioni della serie credo possa essere raccontata attraverso questa incredibile storia d’amore tra questi due fratelli maledetti”. Le nostre videointerviste a Salvatore Esposito e Marco D’Amore: