Alzando lo sguardo dai gradoni più alti delle bianche tribune del Teatro Greco di Siracusa, oltrepassando gli alti alberi che incorniciano la scena, è possibile scorgere il Mediterraneo che bacia Ortigia, mare di poesia, speranza, illusione e tragedia. Le Supplici di Eschilo, regia di Moni Ovadia, Medea di Seneca, regia di Paolo Magelli e Ifigenia in Aulide di Euripideperm, regia di Federico Tiezzi, compongono il programma, fortemente ancorato all’attualità, della 51esima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, organizzate dalla Fondazione Inda, l’Istituto Nazionale del Dramma Antico. La trilogia del mare animerà dal 15 maggio al 28 giugno la splendida cornice della Neapolis aretusea seguendo il tema sensibile dell’accoglienza allo straniero, con protagoniste tre donne, Ifigenia, Medea e Danaidi.
“In questo momento Le Supplici è un’opera che ci interroga, che ci sconcerta e che ci proietta, se possibile, indietro e ci sfid – ha sottolineato Moni Ovadia durante la presentazione del ciclo di rappresentazioni al Ministero dei Beni Culturali a Roma – È un’opera sull’accoglienza che ci provoca, in prima istanza, alla luce del fatto che il richiedente asilo è protetto dalle massime divinità, protezione che si trova in ogni civiltà degna di questo nome. Le Supplici è tutta pensata in forma di cantata, in siciliano con innesti della lingua greca moderna. La Grecia di oggi è il futuro della Grecia di ieri – ha aggiunto Moni Ovadia pungolando sull’attualità – è inutile che ci commuoviamo davanti al Partenone se poi la Grecia odierna viene trattata in maniera ignobile”.
Staniera, come le migliaia di di donne che attraversano il Mediterraneo per approdare sulle coste della Sicilia, è la Medea di Seneca portata in scena da Paolo Magelli: “fu lei, duemila anni fa, autentica Ulisse donna ad aprire la via del mare – ha affermato il regista – rivoluzionaria fino in fondo, preferì uccidersi e uccidere i propri figli pur di non vivere in una società sbagliata”. L’anticipazione del dramma borghese di fine ‘800 la lettura della Ifigenia in Aulide fatta da Federico Tiezzi: “Ifigenia è una giovane in bilico tra adolescenza e maturità – spiega il regista – che darà un senso al proprio essere proponendosi come eroina. Il suo ultimo monologo è una sorta di arringa esaltata e delirante in cui si avverte come sia in cerca disperatamente di una propria identità, che è l’unica ragione capace di giustificare, di farci capire l’assurdità di un gesto estremo senza altre giustificazioni. Un pò come certi giovani musulmani che si fanno esplodere in nome della propria fede, lei lo fa per salvare la Grecia”.
“L‘Inda – ha osservato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini nel corso della presentazione al Mibact – è un’eccellenza italiana, una grande opportunità per il sistema Paese. Oltre alla capacità di richiamo di italiani e di viaggiatori a Siracusa nei mesi di maggio e giugno, può però costituire una grande opportunità per gli altri luoghi che possono ospitare il dramma antico nel resto d’Italia”. Fondazione Inda è già al lavoro per la prossima stagione dedicata alle donne e le tragedie saranno scelte con un’attenzione particolare ai legami che sappiano costituire con il tempo presente. “Vogliamo portare i nostri spettacoli nel mondo e allo stesso tempo portare il mondo a Siracusa – ha spiegato il sovrintendente Gioacchino Lanza Tomasi – nessuno spazio teatrale è comparabile per peso storico al Teatro Greco di Siracusa che è un luogo magico e uno spazio elettivo perché spettacoli innovativi rinnovino la riflessione sulle nostre origini”.
51° Ciclo di Rappresentazioni Classiche Teatro Greco di Siracusa – Calendario degli spettacoli e Trame
MAGGIO
inizio spettacoli h. 18,45
15 venerdi SUPPLICI di Eschilo
16 sabato IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
17 domenica MEDEA di Seneca
18 lunedi SUPPLICI di Eschilo
19 martedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
20 mercoledi MEDEA di Seneca
21 giovedi SUPPLICI di Eschilo
22 venerdi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
23 sabato MEDEA di Seneca
24 domenica SUPPLICI di Eschilo
25 lunedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide p.u.
26 martedi MEDEA di Seneca p.u.
27 mercoledi SUPPLICI di Eschilo p.u.
28 giovedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
29 venerdi MEDEA di Seneca
30 sabato SUPPLICI di Eschilo
31 domenica IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
GIUGNO
inizio spettacoli h. 19,00
01 lunedi MEDEA di Seneca
02 martedi SUPPLICI di Eschilo
03 mecoledi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
04 giovedi MEDEA di Seneca
05 venerdi SUPPLICI di Eschilo
06 sabato IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
07 domenica MEDEA di Seneca
08 lunedi SUPPLICI di Eschilo p.u.
09 martedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide p.u.
10 mercoledi MEDEA di Seneca p.u.
11 giovedi SUPPLICI di Eschilo
12 venerdi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
13 sabato MEDEA di Seneca
14 domenica SUPPLICI di Eschilo
15 lunedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
16 martedi MEDEA di Seneca
17 mercoledi SUPPLICI di Eschilo
18 giovedi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
19 venerdi MEDEA di Seneca
20 sabato SUPPLICI di Eschilo
21 domenica IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
22 lunedi MEDEA di Seneca
23 martedi SUPPLICI di Eschilo
24 mercoledi IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
25 giovedi MEDEA di Seneca
26 venerdi SUPPLICI di Eschilo
27 sabato IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
28 domenica MEDEA di Seneca
Le tragedie
LE SUPPLICI di Eschilo
Trama
Danao ed Egitto, figli di Belo, re d’Egitto, entrano in conflitto. Il primo è padre di cinquanta figlie e il secondo di cinquanta maschi che vogliono prendere per spose le figlie di Danao. Sia Danao che le figlie rifiutano il matrimonio e fuggono su una nave che li porta ad Argo, patria della loro progenitrice Io. I Pelasgi che occupano l’Argolide accettano di dare asilo ai fuggitivi e respingono un tentativo degli Egizi, sopraggiunti a loro volta, di impadronirsi delle cugine. Nelle tragedie successive che completavano la trilogia, e di cui ci sono arrivati pochissimi frammenti, Danao era costretto a cedere e le nozze si celebravano; ma la stessa notte ognuna delle figlie di Danao, su ordine del padre, sgozza il proprio marito. Una sola delle Danaidi, Ipermestra, risparmia il suo sposo, Linceo. Dall’unione tra Ipermestra e Linceo discende la dinastia dei re di Argo e da quel giorno i Pelasgi diventano i Danai. Le Supplici di Eschilo facevano parte di una trilogia composta da Supplici, Figli di Egitto e Danaidi, seguita da un dramma satiresco Amirnone. Fu rappresentata per la prima volta al teatro di Dioniso in Atene, probabilmente nel 463 a.C.
Personaggi
Coro delle Danaidi
Danao
Il re Pelasgo
Un araldo egiziano
Cast
Traduzione Guido Paduano
Adattamento scenico in siciliano e greco moderno
Moni Ovadia, Mario Incudine, Pippo Kaballà
Regia Moni Ovadia
Regista collaboratore Mario Incudine
Scene Gianni Carluccio
Costumi Elisa Savi
Musiche Mario Incudine
Movimenti coreografici Dario La Ferla
Assistente scenografo Sebastiana Di Gesù
Assistente musicale Antonio Vasta
Ingegnere del suono Ferdinando Di Marco
Progetto audio Vincenzo Quadarella
Progetto luci Elvio Amaniera
Costumista assistente e responsabile sartoria Marcella Salvo
Responsabile trucco e parrucco Aldo Caldarella
Direttore di scena Vincenzo Campailla, Ilario Grieco
Fotografi di scena Gianni Luigi Carnera, Maria Pia Ballarino
Personaggi e interpreti
Cantastorie Mario Incudine
Danao Angelo Tosto
Prima Corifea Donatella Finocchiaro
Corifee Rita Abela, Sara Aprile, Giada Lorusso,
Elena Polic Greco, Alessandra Salamida
Pelasgo Moni Ovadia
Araldo degli Egizi Marco Guerzoni
Voce egizia Faisal Taher
Musicisti Antonio Vasta(fisarmonica-zampogna )
Antonio Putzu (fiati), Manfredi Tumminello( chitarra-bouzouki)
Giorgio Rizzo(percussioni)
Accademia d’Arte del Dramma Antico, sezione scuola di teatro”Giusto Monaco”:
Danaidi Delfina Balistreri, Federica Cavallaro, Aurora Cimino, Carla Cintolo,
Cinzia Coniglione, Eleonora De Luca, Alice Fusaro, Desiree Giarratana,
Clara Ingargiola, Laura Ingiulla, Virginia La Tella, Maddalena Serratore,
Nadia Spicuglia, Sabrina Sproviero, Arianna Vinci, Claudia Zappia
Donne del popolo Alessia Ancona,Cristina Coniglio, Giulia Goro, Giulia Navarra
Uomini del popolo Alfonso Maria Biuso, Andrea Cannata, Michele Cervello,
Corrado Drago,Gabriele Formato, Gianni Luca Giuga, ,Marcello Gravina,
Elvio La Pira,Marcello Manzella,Vincenzo Paterna,Paolo PIntabona,
Bruno Prestigio, Francesco Torre
Armigeri- Egizi Antonio Bandiera, Dario Battaglia, Alessandro Burzotta,
Matteo Francomano,Domenico Macrì,Vladimir Randazzo
Costumi Laboratorio di sartoria Fondazione Inda Onlus
Scenografie Laboratorio di scenografia Fondazione Inda Onlus
IFIGENIA IN AULIDE di Euripide
Trama
La flotta greca sta per salpare dal porto di Aulide, sotto il comando di Agamennone, per vendicare l’affronto di Paride, il rapitore della bellissima Elena, moglie di Menelao. All’inizio della tragedia il re racconta a un vecchio servo che la dea Artemide, adirata con i Greci, blocca la flotta con una bonaccia e che l’indovino Calcante ha annunciato che per placare la collera della dea è necessario sacrificare Ifigenia, figlia di Agamennone. Agamennone ha mandato una lettera per fare giungere la figlia in Aulide con in pretesto di darla in sposa ad Achille, ma poi si è pentito e vorrebbe che il vecchio portasse un messaggio segreto alla sua famiglia dicendo di tornare indietro. La lettera però viene intercettata da Menelao e a ciò segue un violento alterco tra lui e Agamennone, interrotto da un messaggero che annuncia l’arrivo di Ifigenia in compagnia della madre Clitemnestra. Agamennone non ha il coraggio di rivelare alle due donne la terribile verità, ma Clitemnestra la scopre casualmente attraverso le parole di Achille. Anche Achille, nel vedere che il suo nome era stato usato per un atto tanto infame, s’infuria e proclama di voler difendere la ragazza. Scoperto l’inganno, Clitemnestra affronta il marito biasimandolo aspramente, mentre Ifigenia chiede pietà con parole toccanti. Agamennone però è irremovibile: il sacrificio si dovrà fare per ragion di stato. Anche Achille, tornato dall’accampamento , conferma la terribile notizia: ha tentato di parlare in favore della ragazza, ma la sua voce è stata soffocata dalle grida dell’assemblea e lui stesso ha corso il rischio di essere linciato. Tuttavia, promette di imbracciare le armi per difendere Ifigenia. Nel vedere l’importanza che la spedizione ricopre per i greci e per evitare uno spargimento di sangue tra l’esercito , Ifigenia cambia improvvisamente atteggiamento e offre volontariamente la propria vita, calmando la madre e respingendo l’aiuto di Achille. Così si avvia al sacrificio con coraggio, lasciando la madre sprofondata nella sua disperazione. Poco dopo arriva un messaggero che riferisce il miracolo: proprio quando il sacrificio stava per compiersi, Artemide ha salvato Ifigenia facendola sparire e mettendo una cerva al suo posto sull’altare. ll vento torna a spirare, la flotta può finalmente salpare verso Troia. Clitemnestra sospetta che il racconto del messaggero sia un sotterfugio per placare il suo dolore, mentre Agamennone parte per la guerra pieno di speranze. Fu rappresentata per la prima volta in Macedonia tra il 407 e il 404 a.C. e poi, postuma, al teatro di Dioniso di Atene nel 403 a.C. a cura del figlio del poeta, Euripide il Giovane.
Personaggi
Ifigenia
Agamennone, padre di Ifigenia
Menelao, fratello di Agamennone
Clitemnestra, madre di Ifigenia
Achille
Vecchio, servo di Agamennone e Clitemnestra
Messaggero
Coro di donne calcidesi
Cast
Traduzione Giulio Guidorizzi
Regia Federico Tiezzi
Scene Pier Paolo Bisleri
Costumi Giovanna Buzzi
Assistente costumista Ambra Schumacher
Musiche Francesca Della Monica, Ernani Maletta
Consulenza musicale Sandro Lombardi
Regista assistente Giovanni Scandella
Assistente alla regia Stefano Puglisi
Progetto luci Gianni Pollini
Progetto audio Vincenzo Quadarella
Costumista assistente e responsabile sartoria Marcella Salvo
Responsabile trucco e parrucco Aldo Caldarella
Direttore di scena Marco Albertano
Fotografo di scena Franca Centaro
Personaggi e interpreti
Agamennone Sebastiano Lo Monaco
Vecchio Gianni Salvo
Corifee Francesca Ciocchetti, Deborah Zuin
Menelao Francesco Colella
Clitemnestra Elena Ghiaurov
Ifigenia Lucia Lavia
Achille Raffaele Esposito
Araldo Turi Moricca
Musicista Giorgio Rizzo
Oreste bambino
Accademia d’Arte del Dramma Antico, sezione Scuola di Teatro ”Giusto Monaco”:
Coro donne Alice Canzonieri, Martina Cassenti, Federica Cavallaro, Aurora Cimino,
Eleonora De Luca, Valentina Elia, Roberta Giordano, Deborah Iannotta,
Clara Ingargiola, Laura Ingiulla, Virginia La Tella, Anita Martorana,
Maddalena Serratore, Cinzia Coniglione, Sabrina Sproviero,Giulia Valentini,
Arianna Vinci, Rossella Zagami, Claudia Zappia
Coro uomini Gianluca Ariemma,Valerio Aulicino,Dario Battaglia,
Alessandro Burzotta,Nicasio Ruggero Catanese, Dario Fini, Marcello Gravina,Ivan Graziano,Riccardo Masi,Vincenzo Paterna, Vladimir Randazzo, Sebastiano Tinè
Costumi Laboratorio di sartoria Fondazione Inda Onlus
Scenografie Laboratorio di scenografia Fondazione Inda Onlus
MEDEA di Seneca
Trama
Ripudiata da Giàsone, cui aveva consentito la conquista del vello d’oro grazie alle sue arti magiche e ai suoi crimini, Medea medita un’atroce vendetta ai danni dell’eroe che l’ha abbandonata per contrarre nuove nozze con Creùsa, figlia di Creonte, re di Corinto. Dopo aver eliminato con la magia sia la rivale sia il re, Medea mette in atto l’intento di punire il traditore Giàsone uccidendo i figli avuti da lui. Al padre annichilito dal dolore l’eroina, fuggendo su un carro alato, lascia l’amara consapevolezza che non vi sono dèi negli alti spazi del cielo, ove al loro posto si colloca l’entità infera della madre che toglie la vita alla sua prole. Nel riscrivere questo mito atroce e notissimo Seneca si misurò certamente con la tradizione teatrale latina, per noi perduta, all’interno della quale doveva occupare un posto di rilievo la Medea di Ovidio. Rispetto al celebre modello euripideo le innovazioni sono di notevole rilevanza: sin dall’inizio dell’azione la protagonista è preda di un furor incoercibile che la spinge alla sovversione di ogni ordine, fisico ed etico; l’antagonista Giàsone è spinto dalla pietas per i figli a ripudiare la terribile compagna ed è reso debole dalla consapevolezza delle proprie colpe, la più grave delle quali è l’aver sfidato il mare con la prima nave violando le leggi della natura per acquisire il vello d’oro, simbolo e garanzia del regnum; nel compiere il misfatto estremo Medea si pone in gara con i delitti realizzati da virgo e postula l’esigenza che il suo nemico sia al contempo vittima e spectator, sì da confermare con il proprio strazio l’esito felice della performance.
Personaggi
Medea
Nutrice
Creonte
Giàsone
Messaggero
Coro
SCENA: Corinto
Cast
Traduzione Giusto Picone
Adattamento teatrale Paolo Magelli
Regia Paolo Magelli
Scena e costumi Ezio Toffolutti
Musiche Arturo Annecchino
Regista assistente Luca Cortina
Assistente alla regia Franca Maria De Monti
Progetto audio Vincenzo Quadarella
Progetto luci Elvio Amaniera
Costumista assistente e responsabile sartoria Marcella Salvo
Responsabile trucco e parrucco Aldo Caldarella
Direttore di scena Mattia Fontana
Fotografo di scena Maurizio Zivillica
Personaggi e interpreti
Medea Valentina Banci
Nutrice Francesca Benedetti
Creonte Daniele Griggio
Giàsone Filippo Dini
Messaggero Diego Florio
Corifee Elisabetta Arosio, Simonetta Cartia, Giulia Diomede, Lucia Fossi,
Clara Galante, Ilaria Genatiempo,Carmelinda Gentile, Viola Graziosi, Doriana La Fauci, Corifei Enzo Curcurù, Lorenzo Falletti, Diego Florio, Sergio Mancinelli, Francesco Mirabella
Costumi Laboratorio di sartoria Fondazione Inda Onlus
Scenografie Laboratorio di scenografia Fondazione Inda Onlus