Vinicio Marchioni porta I Soliti Ignoti a teatro: videointervista

di Patrizia Simonetti

I Soliti Ignoti

sbarcano per la prima volta a teatro e a firmare la regia della versione da palcoscenico nel celebre film di Mario Monicelli del 1958, che lo scrisse con Age & Scarpelli e Suso Cecchi D’Amico, è Vinicio Marchioni (che attendiamo di vedere al cinema in Drive me home di Simone Catania) che ricoprirà anche il ruolo di Giuseppe Baiocchi, detto Peppe Er Pantera, che nel film fu di Vittorio Gassmann affiancato da Totò (Dante Cruciani), Marcello Mastroianni (Tiberio Braschi) e Renato Salvatori (Mario Angeletti) e dalle esordienti Claudia Cardinale e Carla Gravina. I Soliti Ignoti nell’adattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli, che vedrà sul palco anche Giuseppe Zeno, Augusto Fornari, Antonio Grosso e Vito Facciolla, dopo una prova generale ad Avellino, debutterà il 18 dicembre all’Ambra Jovinelli di Roma dove abbiamo incontrato Vinicio Marchioni, entusiasta della sua coraggiosa idea di portare in teatro un capolavoro del cinema italiano, capostipite di quella che fu poi denominata la commedia all’italiana, a raccontare di un gruppo di ladri improvvisati intenti a svoltare il proprio destino nell’Italia povera ma ancora viva del dopoguerra: “un’Italia e un’italianità che non ci sono più e che con questo lavoro cerchiamo di inseguire – ci dice Vinicio Marchioni nella nostra videointervista – oggi siamo diventati molto più chiusi, gretti, volgari, violenti…Vinicio Marchioni torna dunque alla regia teatrale dopo Uno Zio Vania, adattamento dell’opera di Anton Cechov dove ha voluto al suo fianco Francesco Montanari: “per I Soliti Ignoti lo farò cercando di allontanarmi dall’aspetto cinematografico e trovando quindi un’idea per portarlo sul palcoscenico – svela ancora davanti alla nostra videocamera Vinicio Marchioni – provando però a mantenere scrittura e struttura della sceneggiatura di Age e Scarpelli e Monicelli, e cercando l’umanità di quei personaggi, la grazia, l’arte di arrangiarsi, quegli esseri umili che provavano ad essere dei ladri ma finiranno a mangiare la pasta e ceci”. Ecco la nostra videointervista a Vinicio Marchioni: