Ma chi è quella donna con il costume a fiori che si dimena su un materassino in mezzo al mare cercando in tutti i modi di raggiungere e recuperare… un dito? Già, un dito. Comincia così Imma Tataranni Sostituto procuratore, trasposizione televisiva di ben tre romanzi di Mariolina Venezia – Come piante tra i sassi, Maltempo e Rione Serra Venerdì (Einaudi) – tutti in una serie come Montalbano, ma anche Rocco Schiavone, insegnano, al via domenica 22 settembre su Rai 1 con la regia di Francesco Amato e lo sfondo dei sassi di Matera. Tutto ruota attorno a lei, Imma Tataranni: “una donna forte e bizzarra, con mille pregi e mille difetti, ironica, sarcastica, simpatica, egocentrica, costantemente sé stessa, piena di caratteristiche che mi hanno permesso di divertirmi”. La racconta così nella nostra videointervista Vanessa Scalera, pugliese di Mesagne, nel brindisino, indimenticabile Lea Garofalo di Marco Tullio Giordana, ma vista anche in Mia Madre di Nanni Moretti, Nome di donna ancora di Giordana, Squadra Antimafia e L’Aquila. Qui la ritroviamo in un ruolo decisamente più brillante, anche perché la storia è tutt’altra e lo permette, e in un’interpretazione che ci ha sorpreso per naturalezza, per un cambio lingua dal pugliese al materano, e per quella comicità assolutamente sciolta e leggera che non immaginavamo potesse avere. “Mi sono addentrata in maniera molto libera – ci racconta ancora Vanessa Scalera – e mi sono concessa di esagerare anche perché il personaggio lo permette”. Dunque Imma Tataranni, ogni puntata un caso da risolvere, è assolutamente preparata al suo mestiere, sicura di sé, pronta a tutto, eccentrica quanto basta, vistosa che è un piacere, e divertente, assolutamente divertente. E poi è l’emblema della donna tutta, quella che fa carriera e che non rinuncia, per questo, a marito e figli. La nostra videointervista a Vanessa Scalera:
903