Davvero basterebbe poter tornare indietro di un minuto, cioè di soli 60 secondi, per cambiare il corso della nostra vita? Forse perché spesso agiamo d’istinto, e capita poi di morderci la lingua dopo aver pronunciato velocemente qualcosa di cui ci pentiremo per il resto dei nostri giorni, o di aver compiuto un gesto che proprio no, non dovevamo fare, di aver preso una decisione in fretta, ti aver pigiato un interruttore, di aver cliccato su invia o acquista o cancella… e ormai è troppo tardi: anche se l’abbiamo fatto solo un minuto fa, indietro non si torna. Pensate invece se per casi del genere potessimo contare su una app – e che diavolo, ce ne sono così tante, una davvero utile potrebbe anche inventarla qualcuno, o no? – che scorresse immediatamente il tempo all’indietro di un minuto: quanti pentimenti in meno, quanti rancori svaniti, quante ferite risparmiate… Ecco, su tutto ciò ruota la storia di Appena un minuto, il primo film scritto da Max Giusti (assieme a Igor Artibani e Giuliano Rinaldi) e da lui interpretato da protagonista assoluto, di cui ci aveva anticipato con tanto entusiasmo in occasione del nostro incontro lo scorso giugno al Charity Gala Arte e Aids, che arriva in sala giovedì 3 ottobre con la regia di Francesco Mandelli e un cast vario e variegato e superpopolare.
C’è dunque Max Giusti che interpreta Claudio, un cinquantenne che fa l’agente immobiliare ma non vende mai una casa, separato dalla moglie Rebecca che è Susy Laude e quindi anche dai due figli: Greta (Carolina Signore) sempre con il cellulare in mano a caccia di like, e Luca (Francesco Mura) fissato con la trap. Rebecca lo ha lasciato per Manfredi, un tipo che a quanto pare aveva investito con l’auto, lo chiamano il re della Zumba ed è interpretato dall’ormai lanciatissimo nel mondo del ballo dopo la sua partecipazione a Dance dance dance proprio con Susy Laude, davvero sua moglie nella vita, Dino Abbrescia. Così Claudio vive con sua madre, che è Loretta Goggi, anche lei separata da anni dal marito che la tradiva continuamente che è Massimo Wertmüller, che però la chiama ogni mattina. Poi c’è il barista Simone che è Herbert Ballerina, amico di Claudio, che fa battute a cui nessuno ride, e c’è pure Ascanio che è Paolo Calabresi, che cambia continuamente lavoro. Sarà in qualche modo proprio Ascanio a dare la spinta alla storia quando consiglierà a Claudio di comprarsi un telefonino nuovo, che abbia almeno whatsapp, e buttare il suo che ha 15 anni e il microfono che non funziona. E Claudio, per risparmiare, lo prenderà da uno strano cinese che lo ha fornito di un’altrettanta strana app che dopo rocambolesce situazioni, andrà pure a recuperarlo da un apparentemente pericoloso barbone che è Mirko Frezza… Camei doc di Ninni Bruschetta, Enzo Garinei , Andrea Delogu e J-Ax nel ruolo di se stesso.
Appena un minuto fa parte di quei film alla sliding doors, quelli in cui scopriamo il come sarebbe andata se… e dove c’è pure la possibilità di tornare indietro, provare un’altra soluzione, avere una seconda, seppur rapida occasione. Leggero e divertente, Appena un minuto punta comunque, come tante pellicole del momento, sul valore della famiglia toccando molti temi attuali e strappando più di una risata. Ne abbiamo parlato con lo sceneggiatore e protagonista “catturato” pochi attimi prima di entrare in conferenza stampa, ecco quindi la nostra videointervista a Max Giusti e quanto poi detto da lui e da Francesco Mandelli in conferenza stampa: