Dopo Suburra e Baby, entrambe legatissime alla realtà e all’attualità, Netflix sforna la sua terza serie originale e racconta una storia di streghe. Non che non sia attuale pure Luna Nera, disponibile dal 31 gennaio, seppur ambientata nel 1600, se la si guarda in chiave femminile, ovvero: chi sono le streghe di oggi? Non sono forse etichettate come tali, magari non proprio esplicitamente, le donne che sanno, fanno, sono padrone di se stesse e spaventano? Non è un caso che Luna Nera sia tratta dal romanzo Le città Perdute. Luna Nera scritto da una donna, Tiziana Triana, che ha contribuito anche alla sceneggiatura degli 8 episodi della serie assieme ad altre tre donne, Francesca Manieri (Il Miracolo), Laura Paolucci (L’Amica Geniale) e Vanessa Picciarelli (Bangla). E soprattutto non è un caso che a dirigerla siano tre registe: Francesca Comencini (Amori che non sanno stare al mondo; Gomorra – La serie), Susanna Nicchiarelli (Nico, 1988) e Paola Randi (Tito e gli Alieni).
Nel cast alcuni volti noti com’è ormai quello della protagonista Antonia Fotaras, a suo agio in epoche remote e oscure avendo già interpretato la ragazza occitana de Il nome della rosa e Ramtha ne Il primo re di Matteo Rovere, ma anche una Sara dei giorni nostri nella serie Mentre ero via di Michele Soavi, che qui dà vita a Ade, una giovane levatrice orfana e molto povera che viene accusata di stregoneria dopo la morte di un neonato. Costretta dunque a fuggire, trova riparo in un angolo nascosto del bosco dove vive una congrega di streghe di tutte le età e con vari gradi di responsabilità interpretate da Adalgisa Manfrida (Persepolis), Manuela Mandracchia (Tebe), Lucrezia Guidone (Leptis), Federica Fracassi (Janara). Barbara Ronchi è Antalia, madre di Ade; Giorgio Belli è Pietro – figlio di Sante, interpretato da Giandomenico Cupaiuolo, capo dei cacciatori di streghe – che si innamora di Ade; Gloria Carovana è l’agguerrita cacciatrice di streghe Cesaria; Filippo Scotti è il giovane Spirto che invece ama, ricambiato, Persepolis; Roberto De Francesco è il villain di Luna nera Marzio Oreggi; e ancora Gianmarco Vettori (Nicola), Aliosha Massine (Benedetto), Nathan Macchioni (Adriano), Emili Mastrantoni (Ade bambina), Astrid Meloni (Amelia), Daniele Amendola (Giambattista), Marilena Anniballi (Agnese), Mariano Pirrello (Professore romano) e la piccola Giada Gagliardi (Valente).
Prodotta da Fandango e girata in 6 settimane nel Lazio tra Canale Monterano, il borgo di Celleno, il castello di Montecalvello, la Selva del Lamone a Sorano, Sutri e il Parco degli Acquedotti di Roma, Luna nera racconta la contrapposizione tra scienza e magia, o meglio tra razionalità e superstizione, perché la magia è spesso bella, ludica, positiva mentre la superstizione è sorella stretta del pregiudizio. E la conseguente lotta tra i persecutori delle presunte – o vere – streghe e i loro difensori, tra coloro che accecati dalla paura del diverso e dalla presunzione di essere sempre e comunque dalla parte della ragione arrivano a perpetrare massacri e genocidi, e chi guarda all’altro con interesse e curiosa umanità positiva vedendolo come un arricchimento, un’aggiunta al proprio mondo e a quello di tutti. “Da dove viene la magia? Forse da questa domanda siamo partite, dicendoci che niente è più magico della realtà, se la si guarda attraverso gli angoli bui nei quali spesso sono state relegate le donne – spiegano le tre registe e l’autrice del romanzo – la nascita, l’infanzia, il corpo ammalato, la morte. Un po’ da questo, forse, possiamo dire di essere partite, per la regia di Luna Nera, un fantasy in cui la magia cammina al ritmo del racconto e cresce nelle pieghe concrete della materia. Nelle agre campagne della Tuscia, attraverso le facce realissime di donne che vengono chiamate streghe. Cosa sono? Donne, e nient’altro. Donne che con la loro sapienza e la loro differenza spaventano. La passione e l’entusiasmo ci veniva innanzi tutto dall’occasione, davvero unica, che questo progetto ci dava: quella di raccontare la strage invisibile di donne che per secoli nel nostro paese e in altre parti di Europa è stata compiuta, una persecuzione di persone non per ciò che hanno fatto, ma per ciò che sono. In questo caso, delle donne. La possibilità di raccontare un piccolo pezzo di questa grande storia sommersa è stata fonte per noi di grande passione. Molte cose ci hanno unite nell’affrontare questo progetto, una forse più di tutte: l’idea di non rappresentare queste donne come vittime. Sono perseguitate, sì, ma forse più per la loro forza che per la loro debolezza. Una forza di cui loro stesse non sono consapevoli, e che, a mano a mano che il racconto procede, e che si prendono mano nella mano l’una con l’altra, imparano a riconoscere e a usare: da qui i ‘poteri’, che si manifestano e diventano sempre più visibili, e il tono della serie che nell’andare avanti delle puntate diventa più fantasy”. Ed ora voce alle protagoniste e ai protagonisti di Luna nera con le nostre videointerviste a Antonia Fotaras, Barbara Ronchi, Adalgisa Manfrida, Manuela Madracchia, Lucrezia Guidone, Gloria Carovana, Giorgio Belli, Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Giandomenico Cupaiuolo, Astrid Meloni: