“Ragazzi, è la trap…” Parola di Andrea Delogu, a Sanremo 2020 con Rai Radio 2 accanto a Ema Stokholma e Gino Castaldo, sulle polemiche che hanno accompagnato l’annuncio della partecipazione al Festival di Junior Cally, con tanto di proteste ufficiali da pare delle donne del PD e una raccolta firme online per escluderlo dalla competizione canora. Partecipazione invece straconfermata poche ore fa dall’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini perché, nonostante in canzoni precedenti Junior Cally abbia potuto usare parole sessiste e incitanti alla violenza (tipo Strega del 2017 ad esempio dove dichiara di voler ammazzare una ragazza di fronte a lui con una busta in testa e legata a una sedia, qua sotto un fermo immagine del videclip, ndr), tutto ciò nel pezzo intitolato No, grazie che porta a Sanremo 2020 non c’è, per cui “abbiamo pensato – ha spiegato Salini – che il nostro dovere fosse tenere la valutazione delle proposte artistiche entro il perimetro della competizione canora di quest’anno”. Anche lo stesso rapper mascherato di Focene, sul litorale romano, ha parlato in merito, dichiarando di trovare “insopportabile la sola idea della violenza contro le donne, in ogni sua forma“. Taglia corto Andrea Delogu che abbiamo incontrato al Premio Afrodite ricevuto per il suo libro Dove finiscono le parole, parole che alla conduttrice, e ora anche attrice, certo non mancano: “se non sappiamo quello che stanno ascoltando i ragazzi, allora abbiamo un problema noi adulti – dice alla nostra videocamera – Allora facciamo una censura alla base… se invece ci accorgiamo di quello che sta girando ovunque quando arriva sul palco di Sanremo, Sanremo racconta e fa capire quello che c’è”. Ecco la nostra videointervista a Andrea Delogu sul caso Junior Cally:
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