Il Bar Giuseppe ha da sempre prezzi bassi. Si trova in un’area di servizio del sud, in Puglia, apre presto e chiude tardi, sulla strada corrono continuamente avanti e indietro camion, auto e tir. All’alba di un giorno triste una donna va ad aprire la saracinesca ma si accascia al suolo. A piangerla un uomo che la tiene tra le braccia. Quell’uomo è Giuseppe, il titolare del Bar che porta il suo nome, come sfoggia l’insegna sul tetto che gira cigolando un po’ tutto il tempo. Giuseppe parla poco, forse adesso che è solo lo fa ancora meno. Il dolore è grande, ma mai Giuseppe avrebbe immaginato che di lì a poco una giovanissima Madonna nera che arriva da molto lontano spezzerà la sua solitudine e la sua malinconia, contro tutti e tutto.
Bar Giuseppe è il film di Giulio Base che, presentato lo scorso ottobre alla Festa del Cinema di Roma, non potendo sbarcare in sala causa Coronavirus, arriva direttamente su Rai Play giovedì 28 maggio nell’ambito dell’iniziativa #Ilcinemanonsiferma partita con Magari. Ad interpretare Giuseppe è Ivano Marescotti che avevamo incontrato alla Festa del Cinema di Roma; nel ruolo di Bikira, che vuol dire Vergine, c’è Virginia Diop, italiana di Roma dov’è nata da madre italiana e padre senegalese, Sidy Diop, attore pure lui, vista lo scorso novembre nel ruolo di Adila nella quarta puntata della serie Oltre la soglia, qui al suo esordio sul grande schermo. Nel cast anche Nicola Nocella e Michele Morrone, che interpretano Nicola e Luigi, i due figli di Giuseppe, Selene Caramazza, Vito Mancini, Teodosio Barresi, Ira Fronten, Emmanuel Dabone.
Bar Giuseppe è un film sull’accoglienza: Bikira è una profuga africana arrivata in Italia con i suoi genitori adottivi, ma è anche un film che nasconde un doppiofondo, come quello delle valigie: Giuseppe e Bikira, Giuseppe e Vergine, Giuseppe e Maria… Infatti. La storia di due migranti per eccellenza, Giuseppe e Maria, portata ai giorni nostri e rivissuta e riraccontata in modo del tutto originale e personale. “Tutto è nato da un mio incontro con il libro di Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura– ci racconta Giulio Base durante la conferenza stampa su Zoom – un libro che si intitola Giuseppe e di cui ho voluto approfondire la lettura perché Giuseppe non parla mai e viene citato poco in confronto a Maria…”
Una sorta di riscatto dunque per il povero falegname che forse non capì all’istante – sempre restando nell’ambito del racconto religioso – che il bambino che stava per nascere non era suo figlio bensì il figlio di Dio. E così anche Giuseppe del Bar Giuseppe, che guarda caso si diletta a lavorare il legno mentre Bikira ne adora il profumo, come rivela raccogliendo con le mani il truciolato dal tavolo di lavoro di Giuseppe e portandoselo al naso. Non serve credere, il finale lascia liberi di scegliere, come dev’essere: “non abbiamo certo voluto fare un dogma” dice ancora Giulio Base. Ecco allora il nostro videoincontro con i protagonisti e il regista e sceneggiatore di Bar Giuseppe: Virginia Diop, Ivano Marescotti e Giulio Base: