avanti tutta e nonostante tutto. Non basta il Covid-19 a fermare Gigi Proietti, intrepido, sognatore, amante del teatro più che di ogni altra cosa dal quale, ci dice, deriva tutto, del suo Globe poi, quello nato da una sua idea di duplicare il teatro elisabettiano nel centro di Roma, a Villa Borghese, un palcoscenico all’aperto, interamente in legno e tutto dedicato a William Shakespeare. Così anche quest’estate il Globe Theatre di Gigi Proietti – che però vorrebbe un teatro da tenere aperto tutto l’anno come ci rivela nella nostra videointervista – apre i battenti, un po’ più tardi del solito magari, mercoledì 29 luglio, ma solo perché i consueti lavori di manutenzione necessari ogni anno sono stati ritardati dal lockdown. E si parte con uno spettacolo diretto da Daniele Salvo nato dalla penna del drammaturgo inglese ma non per il teatro, quel Venere e Adone scritto da Shakespeare durante la pandemia di peste del 1593 quando i teatri, pure allora, chiusero i battenti; e come è stato per il nostro lockdown, durante il quale in molti si sono annoiati ma al contempo in tanti hanno dato sfogo alla propria creatività, artisti in primo luogo, scrivendo canzoni, inventando spettacoli, appuntandosi idee per un futuro migliore, così anche quell’inattività forzata da palcoscenico indusse Shakespeare a scrivere non solo uno dei suoi poemi più lunghi, Venere e Adone appunto, un po’ erotico, un po’ comico, un po’ commovente, ma persino Re Lear. Tornano nella per nulla scontata stagione 2020 del Globe Theatre gli spettacoli collaudati e di successo come Sogno di una notte di mezza estate con la regia di Riccardo Cavallo; Le Opere complete di Shakespeare in 90 minuti di Andrioli, Checcacci e Degl’Innocenti; La dodicesima notte diretta da Loredana Scaramella; gli spettacoli per bambini stavolta con Riccardino Terzo e Le tre streghe di Macbeth, entrambi scritti e diretti da Gigi Palla. E poi le novità, come Shakespea re di Napoli scritto e diretto da Ruggero Cappuccio, e I due gentiluomini di Verona con le musiche di Nicola Piovani, la traduzione originale di Vincenzo Cerami, la regia di Andrea Baracco che, in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico, offre a giovani attori l’occasione di un debutto in grande stile. E quest’anno spazio anche al cinema con i corti del Murmat Short Film Festival, e alla musica con lo spettacolo Canzoni, quelle scritte in tanti anni di teatro da Germano Mazzocchetti. Tutto nel rispetto delle disposizioni anti-Covid e quindi con una capienza da 1200 posti che diventa di 200, distanze sociali e tutto ciò che sarà possibile senza martoriare l’arte del palcoscenico. Di questo, ma anche delle riflessioni che la situazione attuale ha scatenato sulla necessità di rivedere il rapporto tra teatro e istituzioni, ha parlato oggi Gigi Proietti in una conferenza stampa in presenza svoltasi al Teatro Argentina di Roma con tutte le dovute cautele, al termine della quale lo abbiamo avvicinato scambiandoci due parole a tu per tu. Ecco allora la nostra videointervista a Gigi Proietti, che peraltro a Natale rivedremo al cinema nel film Io sono Babbo Natale accanto a Marco Giallini per la regia di Edoardo Falcone, e il video della conferenza stampa:
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