Padrenostro è il primo film italiano in concorso a Venezia 77. Applaudito a lungo al termine della proiezione, il film di Claudio Noce con Pierfrancesco Favino, che ne è anche produttore, Barbara Ronchi, Mattia Garaci e Francesco Gheghi, che arriverà al cinema il 24 settembre, racconta dall’inedito punto di vista di un bambino di dieci anni di nome Valerio, l’attentato terroristico compiuto il 14 dicembre 1976 in cui rischiò la vita il vicequestore Alfonso Noce. Noce, infatti: perchè la vittima è il vero padre del regista, anche se lui era in realtà molto più piccolo di Valerio quando il padre rimase ferito nell’agguato, ma il film non vuole essere né una ricostruzione storica, né tanto meno il diario di un ragazzino diventato adulto, bensì una fatto personale raccontato in chiave universale, spiega Claudio Noce in conferenza stampa, come vedete a fine articolo.
Il racconto di Padrenostro prosegue con l’elaborazione del trauma da parte del bambino che ha assistito al fatto assieme alla madre, fatto che ha portato paura e senso di vulnerabilità in famiglia, così qualche mese dopo Valerio, che ha davvero una fervida immaginazione, si lega a laccio stretto a Christian, un nuovo compagno di giochi, un po’ più grande di lui, più sfrontato, che sembra piovuto dal cielo, e quel loro legame cambierà le vite di entrambi. Nel film, dedicato a quella generazione che “non ha partecipato ai grandi eventi storici ma è stata messa in un angolo e alla quale è stato anche impedito di alzare la mano e dire ‘noi l’abbiamo vissuta così’” aggiunge Pierfrancesco Favino autocitandosi, anche le partecipazioni di Antonio Gerardi, che Noce aveva già diretto in 1994, e di Francesco Colella. Ecco una videosintesi della conferenza stampa di Padrenostro con Claudio Noce, Pierfrancesco Favino, Barbara Ronchi – che interpreta la madre di Valerio – Mattia Garaci e Francesco Gheghi: