Io sto bene è quanto Antonio, partito giovanissimo ne 1969 per il Lussemburgo dalla sua Puglia in cerca di un lavoro che potesse regalargli una vita, scriveva sulle lettere che mandava a casa. Io sto bene, una frase tranquillizzante, un atto d’amore verso sua madre affinché non si preoccupasse, che poi a mano a mano è diventata vera anche per lui. Donato Rotunno invece in Lussemburgo c’è nato e Io sto bene è il suo terzo film presentato oggi ad Alice nella Città, manifestazione parallela della Festa del Cinema di Roma, con Alessio Lapice che interpreta Antonio da giovane, Sara Serraiocco che è Leo, Renato Carpentieri che è Antonio da anziano e Marie Jung che è Mady, la ragazza che farà sì che Antonio dal Lussemburgo non se ne andrà più. Se ne andranno invece, per tornare a casa, gli amici del cuore Vito e Giuseppe, interpretati da Vito Nastri e Maziar Firouzi, con i quali era partito dall’Italia in realtà per tre diverse destinazioni (anche se per loro era tutto uguale, Lussemburgo o Germania poco cambiava) e con cui aveva condiviso un sogno. Un’amicizia forte e sincera che però subirà un taglio netto per una leggerezza di Antonio, lasciando una ferita aperta che non si richiuderà mai. Mezzo secolo dopo Antonio incontra Leo, una giovane e determinata VJ che ha fatto la stessa identica cosa: anche lei ha lasciato l’Italia per provare ad avere una vita migliore. Il rapporto che si instaurerà tra i due, nonostante la differenza di età, sarà qualcosa di molto più di un’amicizia, sarà un sostegno reciproco e un modo per condividere rimpianti e timori.
“Antonio è un ragazzo innocente e puro che cerca di ritagliarsi una propria identità e una nuova strada in una terra diversa dal suo paese e lontana dalla famiglia, e di crearsi un percorso di ambizione lavorativa e anche di scoperte umane” ci racconta Alessio Lapice nella nostra videointervista. “Leo è una ragazza un po’ fuori dagli schemi, un’artista, ed è stato un ruolo molto bello che mancava all’interno della mia carriera e che mi ha dato la possibilità di liberarmi di alcune barriere che avevo dentro” ci rivela invece Sara Serraiocco.
Io sto bene viaggia lungo due binari temporali: da una parte ci sono gli anni sessanta con le speranze di tre ragazzi con tutta la vita davanti, dall’altra ci sono i nostri giorni e il nostro tempo, con uno di quei ragazzi che la vita sente di averla soprattutto alle spalle, tra rimpianti e ricordi, mentre Leo è un po’ come lui allora, con una vita tutta da vivere che però cambia rapidamente. Un bel film, con interpreti perfetti e un senso di malinconia che lo pervade per intero, quella stessa malinconia che proviamo quando ci guardiamo indietro, anche se siamo felici di ciò che abbiamo avuto e di chi siamo, e che ci ricorda che tutti, come esseri umani, abbiamo lasciato e lasciamo ancora le nostre radici per motivi diversi, chi con maggiore sofferenza chi con più speranza, chi costretto e chi per scelta, e che il mondo è grande e c’è posto per tutti, ovunque. Colonna sonora di Massimo Zamboni, chitarrista e autore dei CCCP (loro il pezzo che dà pure il titolo al film) e poi dei CSI.
Ecco le nostre videointerviste a Sara Serraiocco e Alessio Lapice, e la conferenza stampa che si è svolta oggi a Casa Alice con Donato Rotunno, Alessio Lapice, Sara Serraiocco, Vito Nastri e Marie Jung: