non è certo la prima poliziotta che la serialità televisiva ci regala (da Petra a Imma Tataranni tanto per cirtarne un paio), e neanche la prima donna in carriera del sud. Eppure, qualcosa di diverso dalle sue colleghe televisive ce l’ha. Ad interpretarla è Luisa Ranieri, già, la signora Montalbano, ma lui è in Sicilia, nell’immaginaria Vigata, e lei a Bari, nella caotica e reale città vecchia, per cui nessuna concorrenza. Almeno non diretta. Perché a quanto pare Le indagini di Lolita Lobosco (qui la videosintesi della conferenza stampa), quattro puntate da domenica 21 febbraio su Rai1, saranno un po’ l’eredità del Commissario Montalbano – che peraltro lunedì 8 marzo, tra la terza e l’ultima puntata di Lolita Lobosco, torna con un nuovo appuntamento intitolato Il metodo Catalanotti – e poi si resta in famiglia. Anche la produzione della serie è infatti in parte Bibi Film e in parte Zocotoco, ovvero Luca Zingaretti. Ma torniamo a Lolita.
Anche lei esce dalle pagine di un libro, proprio come Mina Settembre, Il Commissario Ricciardi e lo stesso Montalbano, quello, anzi quelli, di Gabriella Genisi – nuova crisi creativa di autori e sceneggiatori televisivi? – che rivela tranquillamente di averne avuto l’idea proprio guardando Montalbano. Diciamo che delle sue colleghe televisive di cui sopra, Lolita Lobosco ha un po’ dell’una e un po’ dell’altra, e un po’ anche soltanto di sé stessa. Di certo è una donna che non passa inosservata, anche al lavoro i colleghi l’ammirano, sempre in tacchi a spillo e poi l’andamento spavaldo, la sensualità che non nasconde – e perché dovrebbe – nonostante viva intere giornate in un ambiente maschile – ma gli uomini lei li comanda, per cui – e si dedica quasi completamente al suo lavoro. E il suo lavoro è quello di vicequestore del commissariato di polizia. Non ha marito né figli, per scelta, e anche perché forse quello giusto, ma proprio giusto, non l’ha ancora trovato, ma ha una grande famiglia tutta al femminile che basta e avanza. Meravigliosi i suoi dialoghi colorati con la mamma (Lunetta Savino) che parla ancora con il marito morto, e con la sorella Carmela (Giulia Fiume). E non manca neanche qui l’amica del cuore che ovviamente è dell’ambiente e fa il PM, Marietta (Bianca Nappi). Ma poi arriva lui, il giovane giornalista di nome Danilo (Filippo Scicchitano).
Nel cast anche Giovanni Ludeno e Jacopo Cullin nei ruoli dei due colleghi di polizia, Ninni Bruschetta in quello del suo capo, e nella prima puntata, Paolo Briguglia in quello del suo ex di ragazzina. Vedremo poi anche Dora Romano. E a proposito della prima puntata, ecco Lolita Lobosco indagare prima su un presunto stupro e poi su un omicidio, con non pochi coinvolgimenti di cuore. Ma “il fatto che sia una poliziotta è quasi solo un pretesto – ci dice Luisa Ranieri nella nostra videointervista nella quale le chiediamo anche del suo debutto al doppiaggio nel nuovo film Disney Raya e l’ultimo drago – perché raccontiamo una donna che ha a che fare con la sua autorevolezza nel lavoro in un mondo di uomini e che fa delle scelte molto ponderate e amate, è lei che sceglie di essere sola e ad un certo punto della sua carriera decide di tornare nella sua Bari per ricompattarsi con il suo passato e tornare alle origini, perché non ha più bisogno di dimostrare niente a nessuno”. Ecco allora la nostra videointervista a Luisa Ranieri: