Un milione di cose da dirti è il titolo del pezzo che Ermal Meta porta a Sanremo 2021, ovvero “una semplicissima canzone d’amore” come la definisce lui stesso nell’incontro stampa durante il quale presenta anche l’album in uscita venerdì 12 marzo. Tribù Urbana il titolo del disco dove troviamo la stessa Un milione di cose da dirti e altri interessanti brani come Uno (visti da su siamo tutti uguali), Stelle cadenti (se potessimo iniziare le storie all’incontrario verso la fine, potessi vivere l’inizio e non il dolore), Destino universale dove tra le storie di Yusuf, Marco, Tommaso e Marta c’è anche la sua: “Ermal ha 13 anni e non vuole morire, della vita non sa niente tranne che la vita è importante”. E ancora Nina e Sara, tra le mie preferite, storia d’amore tra due ragazze negli anni Ottanta, difficile come lo è ancora oggi, e con un finale aperto ad ogni personale interpretazione; No satisfaction, ovvero la lotta tra l’essere e l’apparire, pezzo in questi giorni in radio (qui il videoclip); Non bastano le mani, Un altro sole, Gli invisibili (quelli che salveranno il mondo), Vita da fenomeni, Un po’ di pace.
Ermal Meta torna a Sanremo a quattro anni da Vietato morire (qui la nostra videointervista in quell’occasione) e a tre dalla vittoria con Non mi avete fatto niente in duetto con Fabrizio Moro, e ci va soprattutto perché “in questo momento il palco dell’Ariston è l’unico palco dove si possa salire, a me interessa soprattutto fare musica dal vivo” ci dice. Un milione di cose da dirti non è comunque affatto una semplicissima canzone d’amore, è certo quella più morbida del nuovo disco e Ermal Meta quest’anno voleva portare una ballata, ma dentro ci sono parole che restano, come ”scoprire che volersi bene è più difficile che amarsi un po’ di più” o “se non riesci ad alzarti starò con te per terra” o ancora “ti do il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale”.
Per la serata delle cover Ermal Meta ha scelto Caruso di Lucio Dalla, proprio perché tutti gli consigliavano di non farla , e con lui sul palco ci sarà la Napoli Mandolin Orchestra. Ecco una sintesi del nostro videoincontro con Ermal Meta: