E invece sì è quella risposta che diamo a qualcuno quando tenta di dirci che non andrà bene, quando invece siamo convinti che andrà alla grande e che ce la faremo, testardi e sicuri contro il parere degli altri. E invece sì è la canzone che riporta sul palco dell’Ariston Bugo, al secolo Cristian Bugatti, dopo l’esperienza tutta da dimenticare dell’anno scorso, e poco importa che sarà un Festival diverso, l’importante è esserci e cantare, ci racconta lui stesso nel corso della nostra bella chiacchierata a una manciata di ore dall’inizio di Sanremo 2021. E invece sì, appunto. Perché le cose impossibili non esistono e non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Nonostante gli altri. Un sentimento di audace consapevolezza e di rivalsa che di questi tempi diventa inevitabilmente universale, con qualcuno che cammina e sente “le radio e le voci” di chi gli sta intorno e pensa a cose strane, come quando vuole immaginare “che anche un dittatore si innamora, vomita e poi si commuove…”
E invece sì la ritroviamo nel nuovo album di Bugo che ha per titolo Bugatti Cristian (Mescal/Sony Music) fuori il 5 marzo, l’inverso del precedente che invece si intitolava Cristian Bugatti, e difatti ci sta dentro tutto con le sue nove canzoni cui si aggiungono 5 pezzi nuovi: E invece sì, Come si fa, Videogame, O che cosa e Meglio cantata con i Pinguini Tattici Nucleari. Ed è sempre con loro che Bugo ha scelto di reinterpretare Un’avventura di Lucio Battisti nella serata delle cover di giovedì. Perché a lui piace condividersi: lo ha fatto con Morgan in Sincero, e lo ha fatto con Ermal Meta in Mi manca. E siccome accade spesso che i suoi pezzi siano seguiti da qualcosa di unico e originale – basta ripensare allo sfogatoio web dopo Mi manca o al video di ben otto minuti di Quando impazzirò – chissà cosa dovremmo aspettarci sulla scia di E invece sì oltre al videoclip già annunciato che uscirà subito dopo la sua prima esibizione sul palco dell’Ariston. Di questo e di molto altro ho parlato nella mia videointervista a Bugo: