Che ci voglia coraggio non ci sono dubbi. Coraggio a intraprendere la carriera musicale quando tuo fratello si chiama Ligabue, intendo. Soprattutto se anche tu ti chiami Ligabue, ma non Luciano… applausi dunque a Marco Ligabue, fratello minore del rocker di Correggio, ma rocker di Correggio pure lui, consapevole di godere di un po’ meno fama dell’altro, ma felice di raccontare tutta la storia in un libro che esce oggi edito da Pendragon e intitolato, appunto, Salutami tuo fratello, che è poi la frase che gli viene rivolta più spesso sin da quando in casa Ligabue è arrivato il grande successo del primogenito, ovvero Cronache spettinate di un rocker emiliano. Due band, tre album da solista e più di seicento concerti alle spalle, da sempre a fianco del fratello che tutt’oggi considera una guida e per il quale è stato fondatore, responsabile e coordinatore di Ligachannel, del sito ufficiale e del fan club BarMario. e poi consulente a tutto tondo, Marco Ligabue ha approfittato del lockdown e quindi del non poter salire su un palco a suonare, per ripercorrere e mettere nero su bianco la sua vita tra ricordi, aneddoti e riflessioni, con leggerezza, emozione e ironia, dedicando Salutami tuo fratello a sua figlia Viola, mentre in controcopertina c’è la dedica a lui di Ligabue. Luciano. Racconta quindi Marco Ligabue in 33 capitoli o cronache, di come si cresce quando i tuoi genitori gestiscono una balera dove si ballava il liscio ma ci si potevano incontrare pure Luciano Pavarotti, Riccardo Fogli, Claudio Baglioni e Vasco Rossi, quando tua mamma è una cuoca eccezionalee invita a pranzo i giornalisti, e quando la passione per la musica, che è il filo conduttore di tutto il libro, è più o meno quella che hai per le ragazze di cui ricorda, e scrive, nomi e cognomi. Il nostro videoincontro con Marco Ligabue:
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