Anna fa le valigie. A Enrico scrive una mail: non ce la fa ad aspettare che chiuda il bar e torni a casa. Ma Enrico a casa torna prima perchè non si è dimenticato che è il compleanno di Anna e anche se da un po’ le cose non vanno benissimo tra loro, le ha organizzato una festa a sorpresa. E non c’è niente di più imbarazzante di una festa di compleanno a sorpresa quando stai per lasciarti, e tutto si rompe. Lo racconta Chiamami ancora amore con Greta Scarano e Simone Liberati protagonisti della serie creata da Giacomo Bendotti e diretta da Gianluca Maria Tavarelli da lunedì 3 maggio su Rai 1 e in anteprima con i primi due episodi da lunedì 26 aprile su Rai Play. Anna ed Enrico sono una coppia come tante: si sono trovati, si sono amati, e ora si odiano, facendosi del male. Cosa porta due persone a cambiare così tanto il loro rapporto, a ribaltare quel sentirsi reciproco nei confronti dell’altro, a provare lentamente un bisogno devastante di annientarsi a vicenda, nonostante undici anni di matrimonio e un figlio? Spesso le cause stanno in fondo, così in fondo che scoprirle è davvero difficile, nascoste come sono nell’anima di uno o dell’altra, e scavare e portarle alla luce forse è l’unico modo per capire e forse per salvarsi.
Chiamami ancora amore prova ad andare a fondo dei due personaggi, quelli di Anna e Enrico che non sono poi così lontani da noi o da qualcuno che abbiamo conosciuto, attraverso un racconto vero e ben riuscito, che scatena un non so che che sa di emozione, che commuove e che a volte turba. Il merito va in primo luogo a Greta Scarano e Simone Liberati, entrambi in stato di grazia e chiamati ad un impegno recitativo notevole, di nuovo insieme dopo Suburra, il film di Sollima che li vedeva ruotare attorno a Numero 8 (Alessandro Borghi), lei come sua compagna, lui come suo braccio destro. Per Greta Scarano è un momento altissimo della carriera: appena vista in Speravo de morì prima nel ruolo di Ilary Blasi e poco prima nella donna che dopo anni ha fatto vacillare il Commissario Montalbano ne Il Metodo Catalanotti tanto da indurlo a lasciare Livia. La sua recitazione intensa e naturale rende Anna, prima giovanissima e spensierata, poi madre e donna che fa i conti con se stessa e con ciò che non voleva diventare e invece è, merita un plauso a prescindere.
Anche per Simone Liberati il momento è dei migliori: da Il Permesso, Cuori puri, Bangla e La Profezia dell’armadillo, fino a L’amore a domicilio a fianco di Miriam Leone, la sua storia professionale ha preso davvero una bella piega e qui il suo trasformarsi da ragazzo innamorato a uomo deluso e infuriato sembra portare a riflettere ognuno di noi sul fatto che sì, si può cambiare, anche se siamo le persone più belle e brave del mondo, perché la vita può farti questo e l’amore ha spesso due facce che si oppongono, come il bene e il male. Solo chi ami davvero può distruggerti, quest un po’ il mantra di Chiamami ancora amore, perché chi ami sa tutto di te, conosce i tuoi pregi e le tue debolezze e, se vuole, sa dove colpirti per farti più male
Dunque l’amore non basta ad appianare divergenze e differenze: a lungo andare, se non hai la vita che volevi, qualcosa si guasta. E la differenza tra Anna ed Enrico sta proprio in questo: Anna ha dei progetti ai quali rinuncia per stare con Enrico e il piccolo Pietro; inoltre si porta dentro un dolore antico legato a una madre che non ha saputo salvare e alla quale non vuole somigliare. Enrico, invece, con Anna e Pietro ha tutto ciò che aveva sempre voluto: da ragazzo semplice e senza grandi ambizioni qual è, ama il suo piccolo mondo, la sua famiglia, il suo bar sul lago, e quando ci è entrata pure Anna gli è sembrato il cerchio perfetto che si chiude; non può permettere che tutto gli venga tolto, e se a farlo è proprio Anna, reagisce nell’unico modo in cui sa farlo: con la rabbia. Anna ed Enrico in realtà, come scopriremo nel corso della serie, una seconda occasione l’avevano avuta, quella di tornare indietro, di seguire il disegno iniziale, di tirare un sospiro di sollievo e ripartire dal via. Per loro le sliding doors si erano aperte, eppure hanno imboccato entrambi la stessa porta, di nuovo insieme. Forse la loro terza occasione potrebbe essere ancora dietro l’angolo, e dietro l’odio.
A completare il cast di Chiamami ancora amore una Claudia Pandolfi sempre più brava, qui nel ruolo di un’assistente sociale di nome Rosa, dolce con i bambini quanto dura con i loro genitori, implacabile e decisa a risolvere la questione, che scava, cerca e trova la verità; Federico Ielapi, tanto piccolo quanto lanciatissimo soprattutto dopo il Pinocchio di Garrone e i Moschettieri di Veronesi, che è Pietro, il figlio di Anna ed Enrico; e Giorgio Colangeli che è il padre di Enrico. Ne abbiamo parlato con protagonisti e regista, ecco le nostre videointerviste a Greta Scarano, a Simone Liberati e a Gianluca Maria Tavarelli: