Nell’era pre-internet era tutto diverso. Non c’era WhatsApp, non c’erano i social, e c’è chi si domanda come si potesse vivere così. Poi sono arrivati i modem, quelli 56K, e i floppy disc: era tutto molto lento e se dovevi scaricare un film o duplicare una videocassetta, ti ci voleva una vita. Ma lo facevi lo stesso. E se la videocassetta era quella di un film porno, facevi ancora più in fretta. Erano gli anni Novanta, c’erano il walkman e le cassette, ma gli adolescenti di allora, oggi più che trentenni, forse hanno dimenticato quel mondo a rilento ma al tempo stesso sorprendente e ricco di scoperte. O forse no. Generazione 56K, serie Netflix in 8 episodi al via giovedì 1 luglio, racconta proprio di questo, di un gruppo di trentenni di oggi ormai abituati alle nuove tecnologie e alle app – ce n’è una per ogni cosa – tra ricordi e ripensamenti, per lo più amorosi, firmata The Jackal, quindi molto ironica e divertente. Nata infatti da un’idea originale di Francesco Ebbasta che dirige i primi quattro episodi, e da lui scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e Davide Orsini, che ne è anche head writer, Generazione 56K vede tra i protagonisti Gianluca Fru e Fabio Balsamo del collettivo partenopeo. Alla regia degli altri quattro episodi c’è Alessio Maria Federici.
Siamo tra Napoli e Procida: la città rappresenta l’oggi, l’isola quegli anni lì di cui abbiamo appena parlato. Daniel (Angelo Spagnoletti) in cerca della storia della vita tramite siti di incontri e chat, incontra per sbaglio Matilda (Cristina Cappelli), lui non se lo ricorda, ma non la vede per la prima volta… Daniel ha due amici fidati, da sempre, sin da bambini, che sono Luca e Sandro (Fru e Fabio dei The Jackal), il primo mai cresciuto, non ha filtri e dice sempre ciò che pensa, spesso attraverso aforismi; il secondo è più concreto, maturo, persino sposato… ma fanno ridere tantissimo tutti e due.
Bravissimi anche i ragazzini che interpretano i protagonisti da piccoli e che sono Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone (Daniele e Matilda), e Gennaro Filippone e Egidio Mercurio (Luca e Sandro). Nel cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno, Claudia Tranchese (Sotto il sole di Riccione, Gomorra la serie) in quelli di Ines, Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di Enea.
“Generazione 56K è una storia d’amore – spiega Francesco Ebbasta in conferenza stampa – e a questo romantico inseguirsi di Daniel e Matilda fa da sfondo un racconto corale, in cui ogni personaggio mette sul tavolo problemi, domande e riflessioni contemporanee: sei davvero felice del tuo matrimonio perfetto? Perché ti spaventa così tanto avere un figlio? Hai mai avuto paura di incontrare una persona che hai frequentato solo sui social? E se semplicemente ti andasse bene così, a distanza? Ogni personaggio, con il suo punto di vista, tende a smantellare, in chiave comedy o drama, gli stereotipi relazionali con cui siamo cresciuti”.
“Per me è stato molto interessante trovare il punto di unione tra questi due tempi – dice Angelo Spagnoletti in conferenza stampa – l’ho sentito molto mio, della nostra generazione, un qualcosa che viviamo quotidianamente, l’essere influenzati dalle cose che fino a poco tempo fa erano peculiari dell’esser umano e oggi sono totalmente influenzate dalle tecnologie. Affrontare le relazioni e l’amore attraverso una dimensione molto spettacolare e molto social è il conflitto di Daniel, porsi in maniera critica nei confronti delle domande e riscoprire le armi che affettivamente ti fanno arrivare all’obiettivo, come il tempo e il viverlo in maniera fisiologica e interiore, è stato molto interessante, un bel viaggio…”
“Matilda è affascinante perchè piena di conflitti – rivela invece Cristina Cappelli – dettati anche da un passato pressante che si porta dietro; lei ha un evoluzione molto evidente nell’arco della storia, impulsiva e coraggiosa da piccola, ma con una situazione familiare che la segna, da grande pensa di sapere ciò che vuole, dove andare e cosa sia giusto fare, ma l’incontro con Daniel travolge tutto questo suo percorso che si conclude con una riscoperta della parte più bambina di sè…”
Abbiamo poi incontrato a margine gli amici di Daniel, ecco la nostra videointervista a Fru e Sandro dei The Jackal: