Il rapporto padre-figlio viene spesso sottovalutato, sopraffatto dal legame con la madre. Ma numerosi studi dimostrano il contrario. Come quello svolto dal Centro Ronald e Nancy Rohner dell’Università del Connecticut e pubblicato sulla rivista scientifica americana Science Daily, secondo cui un padre contribuisce nello sviluppo di un bambino almeno quanto la madre. Uno spunto di riflessione fondante per il nuovo spettacolo di Claudio Bisio intitolato Father and Son che il mattatore piemontese, che l’11 marzo esce nelle sale con il film Ma che bella sorpresa, porta in giro per l’Italia e che stasera approda al Teatro della Pergola di Firenze dove resterà fino a domenica, per toccare poi Udine, Pavia, Mestre, fino a Milano, per la regia di Giorgio Gallione.
Plasmato su due opere di Michele Serra, Gli sdraiati e Breviario comico, lo spettacolo vive e fa vivere al pubblico questo rapporto, troppo spesso colpevolmente trascurato. Freud dava ai genitori due notizie, una cattiva: il mestiere del genitore è un mestiere impossibile, e una buona: i migliori sono quelli che sono consapevoli di questa impossibilità. E Father and Son, titolo del cameo di Cat Stevens, conferma entrambi i principi in un’ideale commistione tra comico e tragico. Il monologo tratteggia una società di dopo-padri, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che scelgono di coprirsi con i cappucci delle felpe, rapiti dalla tecnologia, sfuggenti, quasi riluttanti all’amore del genitore.
“Interpreto un padre che annaspa alla ricerca di un dialogo con il figlio, nativo digitale – racconta Claudio Bisio – un ruolo non lontano dalla mia vita, dato che ho due figli di 19 e 17 anni e quindi capisco, e sto vivendo, le cose che raccontiamo in Father and Son”.
In scena il figlio non è presente, ma viene costantemente “evocato”. Ne scaturisce una sorta di confessione allo specchio, struggente, di un padre che vorrebbe instaurare, ma non ci riesce, il dialogo con il suo ragazzo.
“Leggere il testo di cui Serra consegnò a me e a Giorgio Gallione le bozze e innamorarcene, è stato un tutt’uno” confessa Bisio “Ho pensato che aveva scritto esattamente ciò che io pensavo. Abbiamo quindi deciso di basarci su quel testo per lo spettacolo molto prima del clamoroso successo che ha avuto in libreria. E poiché sentivamo il bisogno di legarci all’attualità, lo abbiamo ‘contaminato’ con alcuni estratti di Breviario comico”.
Sul palcoscenico con Bisio, due giovani musicisti: Laura Masotto al violino e Marco Bianchi alla chitarra che eseguono dal vivo brani di Paolo Silvestri.