A volte capita di sorprendersi nel riscoprire cose che sembravano del passato, vecchie abitudini e marchingegni obsoleti dei quali ritroviamo improvvisamente il valore e la bellezza, magari per caso, o per un incidente. Ed è un po’ quanto accaduto ad Angelo Gigli, fotografo romano che nel corso della sua carriera ha immortalato i più grandi personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, del cinema, della moda, della nobiltà capitolina. Un allagamento ha semidistrutto il suo studio, innescando al contempo una sorta di invecchiamento precoce di molte sue fotografie scattate nell’epoca che ha preceduto il digitale, di cui Angelo Gigli è stato pioniere, quindi con la classica e ormai leggendaria pellicola, e facendogli scoprire che in realtà quelle immagini non si erano rovinate, ma trasformate. Così, come in un omaggio alla materia che, a volte meravigliosamente, si deteriora, ha deciso di metterle in un libro come fossero delle reliquie, libro che ha, appunto, intitolato Relicfilms e edito dalla Argo Editore di Mario Festa.
Dentro, nelle sue duecento pagine, una settantina di scatti tra cui quello a Claudia Pandolfi che è in copertina, ad Anna Falchi, musa e amica, a Giovanni Paolo II, alla famiglia Savoia, a Maurizio Costanzo, Didi Leoni, Giulio Andreotti, Flavia Vento, Egon von Furstenberg, Madonna, Milva, Pupi Avati. Ma anche, e soprattutto, tanto amore per la sua professione e un forte desiderio di condividere la sua riscoperta del valore del tempo che passa e che trasforma il materiale, inquesto caso, quello che costituisce la pellicola.
Abbiamo partecipato alla presentazione di Relicfilms che si è tenuta a Roma, alla Biblioteca Gregoriana della Link Campus University, e abbiamo videointervistato Angelo Gigli e Anna Falchi, presente all’evento:
Le foto sono di Angelo Costanzo