Apertura all’insegna dell’ironia quella di Videocittà, il Festival della Visione. Nuova la location, quella dell’area Eni a Roma, al Gazometro insomma, simbolo del quartiere Ostiense nonchè residuo ed emblema dell’archeologia industriale della Capitale, scelta non a caso, visto che questa quinta stagione è dedicata alla transizione, sia digitale che ecologica, necessaria per rendere il mondo più inclusivo e sostenibile, in altre parole migliore. E parte dell’area è stata così riqualificata e restituita ai cittadini.
Ieri dunque l’inaugurazione con i talk di Frank Matano, Ciro Priello e Fru dei Tha Jackal e dell’influencer e youtuber Camihawke nella suggestiva terrazza di uno dei tre gazometri minori del sito, a raccontarci dei loro inconsapevoli e divertenti esordi e di come quello che era cominciato come un gioco in un tempo ancora senza youtube e senza social, si sia trasformato, grazie alla loro lungimiranza e creatività, in una vera e propria professione, come potete vedere dai video a fine articolo. Prima ancora i saluti al pubblico di Francesco Rutelli, presidente dell’Anica e ideatore di Videocittà, e di Manuela Cacciamani, Presidente dell’Unione Editori e Creators Digitali, con il suo talk di apertura.
Del resto il gazometro maggiore, quello più famoso dei tre fratellini, era, diciamo, occupato… dalla luna. Si chiama infatti Luna Somnium l’installazione che prende nome e ispirazione dal racconto fantascientifico di Keplero, creata da Eni e realizzata dallo studio fuse* proprio per Videocittà: una grande sfera bianca che fluttua nel gigantesco reticolato metallico che un tempo conteneva il vero e prorpio deposito di gas, emettendo strani suoni. Ed è l’embelma di questo Festival, volto a continuare a scoprire e far conoscere le forme più avanzate e innovative di immagini e suoni.
Fino a domenica 24 luglio un programma sempre diverso riguardo gli artisti che interverranno con le loro opere, dalla pluripremiata regista e artista audiovisiva statunitense Wu Tsang, per la prima volta a Roma, all’artista multimediale giapponese Daito Manabe insieme a Yukiyasu Kamitani, pioniere nel campo della decodifica cerebrale, dal digital artist francese Maotik che indaga il rapporto fra arte, scienza e tecnologia a molti altri provenienti da vari paesi.
Fra le opere di Presente Futuro, che sarà possibile poi acquistare, quella del mago del Motion Design, l’artista argentino Esteban Diacono, le creazioni dell’artista tedesco Extraweg e le visioni del canadese Scorpion Dagger, autore dell’omonimo progetto, un blog animato da gif e digital collage ispirati ai dipinti rinascimentali; le creazioni emozionali del collettivo parigino di designer e illustratori Parallel Studio e le installazioni cinetiche del norvegese Jan Hakon Erichsen, conosciuto come il distruttore di palloncini.
Gli iconici ritratti senza volto di Skygolpe, le opere dell’artista new pop e amante della tecnologia Giovanni Motta, la distintiva tecnica artistica riportata nel mondo digitale di Fabio Giampietro e la narrazione post-umana di Giuseppe Lo Schiavo. Fino ai lavori di artisti italiani riconosciuti nel campo, come: Giuseppe Ragazzini, Emanuele Dascanio, Tommaso Buldini, Marcello Baldari, Marco Zagara, Nicola Caredda, Niro Perrone, Giuseppe Veneziano, Filippo Ghisleri, Lorenza Liguori e Fabiola Sangineto. E l’artista pluripremiata di fama internazionale come Monica Bonvicini.
Non manca la musica con i dj set di due dei più prolifici producer della scena italiana come Mace e Sick Luke e lo speciale set della cantautrice italo colombiana Joan Thiele in dialogo con i visual site specific della designer Lorenza Liguori, il violoncellista olandese Marteen Vos con una performance sul potere devastante della Natura e l’urgenza di intervenire sul fronte dei cambiamenti climatici. E ancora i Mokadelic, autori di colonne sonore per il cinema, il teatro, la TV e la pubblicità, anche loro attualmente impegnati a rappresentare in forma di musica le riflessioni sul cambiamento climatico; Franz Rosati, la giovane cantautrice Maddalena. E molto altro.
Ogni sera è poi possbile gustare una grande mostra collettiva concepita come installazione site-specific: sulle sue grandi vetrate dell’Opificio 41, un’esplosione di colori racconta le opere dei più interessanti protagonisti dell’arte digitale. C’è anche uno spazio per bambini e un’area per mangiare e bere. Ed ecco i talk di Frank Matano, Ciro Priello e Fru dei Tha Jackal e Camihawke: