Di solito quando arriva una nuova serie legata ad un’altra che abbiamo già visto, ci si chiede: dove eravamo rimasti? Nel caso di un prequel tale quesito non avrebbe molto senso, a meno che non si tratti di House of the Dragon, prequel della stravista e pluripremiata Trono di Spade (Game of Throne). Prepariamoci dunque a reimmergerci in quel mondo cupo e violento, e al tempo stesso affascinante, che dalle pagine dei romanzi omonimi di George R.R.Martin (in questo caso Fuoco e Sangue scritto nel 2018 mentre il primo fu pubblicato nel 1996), lo stesso Martin, come co-creatore e co-produttore esecutivo, ha trasportato sullo schermo dotandolo di immagini e suoni. Abbiamo visto i primi episodi e vi raccontiamo ciò che vi possiamo raccontare. Senza spoiler.
Tutto ciò che vedremo in House of the Dragon accade a Westeros 172 anni prima delle vicende del Trono di Spade, o meglio, prima della nascita di Daenerys Targayen, ma visto che la nuova serie HBO si concentra proprio sulla dinastia Targaryen, quella dei draghi, è bene ricordare che alla fine del Trono di Spade era stata proprio Daenerys a vincere e a conquistare il famigerato simbolo di potere assoluto sui sette regni, ma non se lo godé un solo istante perché fu uccisa dal suo stesso amante (nonché nipote) Jon Snow, alias Aegon Targaryen, su consiglio di Tyron Lannister, atterrito dalla furia distruttiva, vendicativa e fuori controllo della bionda regina. Sul trono salì poi al suo posto il veggente Bran Stark, eletto all’unanimità dai signori di Westeros.
Vogliamo ricordare questo perché, come racconta House of the Dragon, tutto ha inizio quando il potere è pienamente nelle mani dei Targaryen dopo che anni addietro Re Aegon I detto Il Conquistatore era riuscito a conquistare, appunto, tutti i sette regni, forgiando con le spade dei perdenti il famosi Trono. E da un torto subito da una sua antenata, una donna che si sarebbe dovuta sedere di diritto su quel trono: Rhaenyra Targaryen, primogenita di Re Viserys I (anche lui a suo tempo proclamato re dal consiglio al posto di sua cugina, erede legittima, e infatti soprannominata la regina che non fu mai) e di sua moglie Aemma Arryn, ma non tutti sono ancora pronti a farsi comandare da una donna. Peccato, perché la giovane Rhaenyra è fichissima, soprattutto quando se ne va in giro volando sul suo drago Syrax. E di draghi ne vedremo tanti stavolta.
Tra i maschi a lei preferiti sul trono, c’è prima Daemon Targaryen, fratello minore del re, uno psicopatico violento e crudele, e poi, dopo la morte del re, il suo figlio maschio di secondo letto Aegon II, fratellastro di Rhaenyra. Scoppia quindi una vera e propria guerra civile nonchè la cosiddetta danza dei draghi, tipo il gioco della sedia che facevamo alle feste da ragazzini, ma leggermente più violento e movimentato. Moriranno in tanti, anche qualcuno a cui ci saremo già affezionati, mannaggia… e ci sarà anche una cruenta strage di draghi per una sorta di vendetta a freddo del nuovo re, Aegon III, figlio, pensate un po’, della povera Rhaenyra e di suo zio Daemon.
Cogliamo qui l’occasione per avvisare che anche in House of the Dragon ci imbattiamo in molteplici accoppiamenti incestuosi, soprattutto tra fratelli e sorelle, e di conseguenza in figliate legittime e non, e in altrettanti casi di omonimia da farci intrecciare il cervello, evidentemente a quei tempi e da quelle parti c’era poca fantasia per i nomi… Ad ogni modo, di morte in morte e di successione in successione, nel corso dei 10 episodi della serie, arriverà a regnare anche Aerys II, il Re Folle di cui abbiamo saputo nel corso de il Trono di Spade, quello che da buono diventò follemente cattivo, ovvero il padre di Daenerys. E pure di Rhaegar, a sua volta padre di Aegon Targaryen, alias Jon Snow. Quindi Daenerys era la zia del suo amato Snow… Altro che l’amore tra Jaime e Cersei Lannister…
Co-creata, come detto da George R.R. Martin e dai due showrunners Ryan J. Condal e Miguel Sapochnik, House of the Dragon mantiene clima e atmosfere della serie madre e quel concetto centrale secondo il quale è il potere a scuotere il mondo, e a rendere gli uomini così abbagliati e ciechi da non distinguere più il bene dal male, l’amico dal nemico, il giusto dall’errore, pronti a sacrificare, senza neanche l’ombra di un rimorso, anche il sangue del proprio sangue che, peraltro, anche qui scorre, o mmeglio sgorga e schizza, a fiumi. La violenza è più che esplicita e lo dichiara sin da subito. Tra intrighi, complotti, crudeltà, lotte fratricide, tradimenti e rivolte, anche qui le colpe dei colpevoli ricadono spesso sugli innocenti. Anche la melodia principale è la stessa, quella di Westworld di Ramin Djawadi che torna a curarne la colonna sonora. La differenza maggiore con Il Trono di Spade sta invece nel fatto che qui si racconta più dall’interno una sola dinastia, pur non ignorando le altre, una sorta di saga familiare cui si regala ancora più importanza alle sue dinamiche intrinseche, relative all’epoca ovviamente, come i matrimoni, gli eredi, i tradimenti, e anche la caccia al potere resta per lo più tra le mura domestiche.
Riguardo al cast, nulla da invidiare ai volti del Trono: tra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn.
House of the Dragon debutta lunedì 22 agosto in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW: l’appuntamento con la versione originale sottotitolata in contemporanea assoluta con la messa in onda americana è alle 3.00 del mattino su Sky Atlantic; la serie doppiata in italiano arriva alle 21.15 da lunedì 29 agosto. Sempre in doppio audio, i dieci episodi saranno via via disponibili ovviamente anche on demand. (Sulla nostra pagina Facebook trovate il trailer in italiano)