è quando l’emozione ti blocca il respiro. Come se un giorno chiamasse tuo padre che non vedi né senti da vent’anni e ti chiedesse “ma tu ci verrai al mio funerale?” Quando ti manca il fiato è il pezzo toccante e autobiografico che Gianluca Grignani porta sul palco dell’Ariston dove risale a otto anni da Sogni infranti.
Per lui è il sesto Sanremo in gara, a cominciare da quel 1995 quando partecipò tra le Nuove Proposte con quel piccolo, grande capolavoro che è Destinazione paradiso. Ed è proprio il pezzo che Gianluca Grignani ha scelto di portare per laserata delle cover di venerdì 10, in duetto con Arisa. Anche se su quel palco è salito anche l’anno scorso a fianco di Irama con cui ha duettato ne La mia storia tra le dita, brano d’esordio del 1994.
Dieci album alle spalle, successi, pause, alti e bassi, insomma, la vita. Quella d’artista. Prendendosi spesso del tempo, e adesso guardando avanti. Incontrare Gianluca Grignani dopo diversi anni è stato davvero bello. Gentile e generoso nel raccontarsi, tenero persino nel commuoversi ancora ad un nuovo ascolto di Quando ti manca il fiato regalatoci a fine intervista. Un rocker gentile dalla voce soul che si è appena portato a casa il Premio Siae per i trent’anni dal suo primo deposito. Ecco la nostra videointervista a Gianluca Grignani: