Un Emilio Salgari inedito quello che Viola Pornaro torna a portare sul palcoscenico ne La signora Sandokan di Osvaldo Guerrieri, diretta e affiancata da Francesco Sala, suo compagno d’arte e di vita. Ed è la vita intima e imperfetta del popolare creatore di avventure e di eroi, tra pirati e corsari e viaggi immaginari, quella rivelata dalla donna rapita dalla follia e rinchiusa da mesi nel reparto indigenti del Regio Manicomio. Ida il suo nome, attrice di mestiere, moglie di Salgari morto suicida come già suo padre, lui “a colpi di rasoio”, si leggeva su La Stampa di Torino la mattina del 26 aprile 1911, e madre dei suoi quattro figli.
Ida ricorda, parla, grida, minaccia, prega, ad osservarla lo psichiatra Emilio Herr. Racconta a un’infermiera che non esiste e alle pareti della sua prigione ciò che a tratti ricorda del suo uomo, i suoi pregi e i suoi difetti, dall’amore e la dolcezza all’alcolismo, all’infedeltà e alla mitomania, di come lavorava e di come discuteva con i suoi editori. Una vita d’artista, vulnerabile e disperata, filtrata dalla mente sconvolta e folle di Ida, che ne è al tempo stesso narratrice e testimone, narrata in un italiano contaminato e intriso di tanti accenti padani. La signora Sandokan è in scena al Teatro Le Maschere da giovedì 13 a domenica 16 aprile.
(Le foto sono di Angelo Costanzo)